Passeggiando in zona 3 con il poeta

Maurizio

Cucchi

Eccomi in quella che oggi è zona 3, tra Porta Venezia, Città Studi e Lambrate. Qui ho trascorso decenni della mia vita, essendo nato proprio in Corso Buenos Aires, ma non è questo il motivo della mia visita. Vi incontro uno dei nostri migliori poeti, Mario Santagostini, recente autore di un’opera che vi raccomando: Il libro della lettera arrivata, e mai partita (Garzanti), e che vive in via Stradella, come dice mentre camminiamo e io annoto: "Dal 1989, ma negli anni questi dintorni non hanno cambiato fisionomia, o almeno non molto. Lo si capisce dal fatto che è rimasto qualche negozio di una volta, magari con gli stessi gestori". In questo senso esistono anche storiche figure e sigle, ben note a chi, in un tempo in fondo non del tutto remoto, agivano con limpida notorietà nei paraggi. Mi dice allora il poeta: "Penso alla drogheria De Ponti, aperta come enoteca nel 1934. Da cliente abituale e più giovane, discorrevo di calcio con il vecchio proprietario: Glicerio. Adesso parlo con suo figlio Guido. Girando a sinistra, in via Eustachi, c’è un palazzo civile con una lapide a ricordare che al numero 38 visse e abitò il pittore Aroldo Bonzagni. Una sorta di futurista pentito, che morì di spagnola nel 1918. Ma il quartiere offre importanti altre tracce di storia culturale. Per esempio "In Castel Morrone 7 c’è la casa dove per tre anni (dal 1907) risiedette Umberto Boccioni. E lì dipinse la città che sale, e il celebre autoritratto dove si raffigura nel gesto di osservare, dal balcone, la strada. Ma sono qui vissuti anche Mario Sironi o Emilio Tadini, che stava all’altro capo del quartiere, in una traversa di via Porpora. Dove oggi c’è uno spazio per eventi e mostre che porta il suo nome. Qualche volta ci vado, e mi viene un po’ di malinconia perché penso a quando passavo a trovarlo". E a questo punto, per evidenti ragioni di spazio, dico "continua" e rimando, come in un antico feuilleton, alla prossima puntata.