MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Via Scaldasole, parcheggio occupato: è il rifugio di sbandati / VIDEO ESCLUSIVO

Residenti costretti ad "armarsi" di spray al peperoncino

via Scaldasole, parcheggio occupato

Milano, 18 gennaio 2019 - C’è chi per entrare in garage stringe in mano uno spray al peperoncino, «perché non si sa mai». Chi si toglie orecchini e collanine in oro e li nasconde in un sacchetto «per evitare di essere derubata». Tutti i giorni così. «Siamo esasperati». Succede in via Scaldasole, pieno centro, a due passi da corso di porta Ticinese e dalla Darsena, in un caseggiato misto: i civici 1, 3, 3/a e 5 e le palazzine affacciate su vicolo Calusca 10 d, f e g sono di proprietà del Comune, mentre il trio Calusca 10 a, b e c è di privati che usufruiscono dei box. Nello stesso complesso sono ospitati pure servizi pubblici tra cui il Centro delle culture del mondo.

Entrando da via Scaldasole, il biglietto da visita non è dei migliori: cancello rotto e un rudere oggetto di continue intrusioni. Ma è niente rispetto al parcheggio interrato di quattro piani che è diventato un rifugio per sbandati, tossici e senza fissa dimora che gravitano in zona, dove si trova anche un Sert. Come accedono? Spaccando cancelli oppure ingegnandosi. «Vede i cavi di ferro che recintano le aiuole? Vengono strappati via», sottolinea Eleonora Zucca. Usati per aprire dall’esterno le porte con le maniglie antipanico. I cittadini hanno girato un video in cui si vede una donna utilizzare la particolare tecnica: infila il cavo nella porzione forata della porta (ora lastrata), lo fa scorrere da una parte all’altra e poi tira finché schiaccia la maniglia, incurante dell’abitante che l’avverte: «Guardi che quella è proprietà privata».

Nei quattro piani del garage, lo scenario è da film horror tra resti di incendi («per 4 volte sono intervenuti i vigili del fuoco«, sottolinea Zucca) e giacigli, nicchie usate come toilette e idranti srotolati. Gli estintori? Inservibili. Qua e là anche strumenti rudimentali utilizzati con tutta probabilità per fumare droga. «E abbiamo il sospetto che venga nascosta pure refurtiva». Per non parlare «delle nostre auto che vengono aperte e razziate – sottolinea Rita Oldani –. Abbiamo presentato denunce e raccolte firme». Altro tasto dolente, «le pulizie inesistenti». I cittadini si sono già confrontati con Comune, MM (ente gestore) e Municipio 1. «Ho inviato diverse lettere – evidenzia Massimo Cerri, a nome degli abitanti – e aspetto risposte». MM fa sapere che «i tre cancelli rotti verranno riparati entro 15 giorni». Non si contano le riparazioni effettuate, ma ogni volta si torna punto e a capo. Si sta valutando la chiusura delle uscite con gabbie apribili solo dall’interno ma anche di coinvolgere le forze dell’ordine per presidiare l’area una volta che verrà sgomberata.

«Perché si interrompano gli utilizzi anomali – dichiara il presidente del Municipio 1 Fabio Arrigoni – bisogna puntare al pieno utilizzo del garage, i cui posti auto ora sono assegnati per metà. Bisognerebbe metterli a disposizione degli inquilini e del quartiere, a pagamento. Con MM sono stati concordati degli interventi temporanei, in modo che non sia semplice entrare. Ma, insieme, occorre un’azione costante di controllo e repressione».