I due neo papà e il bimbo nato in America: “Martino Libero in Italia è figlio di nessuno”

Davide Fassi e Davide Chiappa sono diventati genitori grazie a una mamma surrogata: “Senza una legge i piccoli arcobaleno sono invisibili”

Davide Fassi e il marito Davide Chiappa

Davide Fassi e il marito Davide Chiappa

Milano – Martino Libero dorme, cullato dalle voci di migliaia di famiglie arcobaleno e dalla musica a palla in piazza Scala. Niente sembra turbarlo. E i suoi papà, Davide e Davide ("abbiamo in comune anche il nome") prendono forza da quella serenità che resiste in mezzo al frastuono per portare avanti la loro battaglia: "Poter registrare all’Anagrafe il nostro bambino come figlio di entrambi. In Italia, al momento, è “solo“ un cittadino americano", spiegano Davide Fassi, 49 anni, professore del Politecnico di Milano, e il marito Davide Chiappa, di 44 anni, esperto di vendite nel campo della Moda.

Quando è nato il bimbo?

"Quarantacinque giorni fa in America – risponde Fassi – La sua nascita è il coronamento di un percorso lungo due anni. Noi ci siamo conosciuti 14 anni fa e da subito, dai primi discorsi, è emerso il desiderio di essere famiglia. Di avere e poter crescere un figlio. Ci siamo uniti civilmente 4 anni fa e dopo ci siamo dati da fare per rendere realtà quel desiderio".

Com’è stato il percorso?

"Ci siamo affidati a un’agenzia specializzata. In Usa la donna che dona l’ovulo (anonima, nel nostro caso) è diversa da colei che porta in grembo il piccolo – chiarisce Chiappa – Ma smontiamo le notizie false: non c’è un catalogo e non si compra un bambino. C’è una persona che sceglie di portare a termine una gravidanza per conto di altri, che ha già dei figli suoi e che ha tra i requisiti anche un certo reddito, e ci si sceglie a vicenda. Con la nostra surrogata c’è stato subito il “match“, ci siamo conosciuti in videochiamata e poi ci siamo visti dal vivo. Di lei ci ha colpito il fatto che fosse una mamma single, indipendente e determinata. Due settimane prima del parto siamo andati in America e lì siamo rimasti fino a dopo la nascita del bambino. Tuttora siamo in contatto con lei, che resterà a far parte della vita di Martino Libero".

Come vi ha comunicato che il nascituro sarebbe stato maschio?

"In videochiamata – risponde ancora Chiappa –. In quel momento eravamo in vacanza a Firenze, davanti alla Basilica dell’Annunziata. Ricevere l’annuncio lì è stato un segno".

Oggi perché siete in piazza?

"Noi pensavamo – evidenzia Fassi – che l’atto di nascita del nostro bimbo sarebbe stato trascritto all’Anagrafe di Milano, come avveniva fino a poco tempo fa. Non ci aspettavamo un cambiamento così improvviso, per via di questo Governo. Noi chiediamo che si colmi il vuoto normativo esistente, che Martino Libero e tutti gli altri bimbi e bimbe arcobaleno siano riconosciuti come figli nostri. Il nostro, al momento, ha due papà in America mentre qui è invisibile".

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