VALENTINA TARANTINO
Cronaca

Panettone d’Oro per la virtù civica. Dal papà di Ramy al prete di periferia

La 25ª edizione del riconoscimento dedicato a cittadini e associazioni che contribuiscono al bene comune

Yehia Elgaml papà di Ramy morto a 19 anni al termine di un tragico inseguimento

Yehia Elgaml papà di Ramy morto a 19 anni al termine di un tragico inseguimento

In una Milano sempre più individualista e i cui cittadini paiono perdere il senso di comunità, resistono isole di solidarietà e sensibilità ambientale. Questo quanto emerge dal rapporto realizzato da Ipsos per Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e presentato ieri a Palazzo Marino. Secondo il 54% degli intervistati, il senso civico dei milanesi è diminuito negli ultimi anni, mentre solo il 14% ritiene che sia in crescita. Parallelamente, il 54% considera i cittadini "sempre più chiusi in loro stessi". Ma per quasi quattro intervistati su dieci gli abitanti della città continuano a essere solidali con i più bisognosi. Un quadro di fronte al quale è importante interrogarsi, ma anche riconoscere e incoraggiare singoli e realtà che si distinguono per “virtù civica”.

Proprio a loro è destinato il “Panettone d’Oro”, premio ideato dal Coordinamento Comitati Milanesi, patrocinato dal Comune di Milano e dalla Città Metropolitana con il sostegno di Comieco. Il riconoscimento, giunto alla sua 25ª edizione, sarà consegnato domani mattina, al teatro Franco Parenti, a nove cittadini milanesi, i cui nomi sono stati resi noti a margine della conferenza sui dati Ipsos. Tra i premiati c’è Yehia Elgaml, papà di Ramy, il giovane morto a novembre al culmine di un inseguimento sulle strade milanesi. Nonostante il dolore della perdita, ha sempre ribadito la sua fiducia per le istituzioni ed esortato i giovani del Corvetto a manifestare pacificamente in memoria del figlio. Ma c’è anche chi, come Mario Gorni Silvestrini, a dispetto dei suoi 81 anni si arma ogni giorno di sacchi dell’immondizia e si dà da fare per ripulire il quartiere. O, anche, don Paolo Steffano, che lavora per l’integrazione in alcune delle zone più difficili dell’hinterland.

Attestati di incoraggiamento sono stati attribuiti a “C’è da fare”, associazione che offre sostegno ai giovani in stato di sofferenza psicologica e psichiatrica, e Danilo Dadda, che ha deciso di premiare economicamente i suoi dipendenti a patto che, dopo aver letto un libro, lo raccontino ai colleghi. Ben tredici, infine, le menzioni speciali destinate a gruppi e comitati attivi nel sociale.