Palazzo di giustizia Apre lo sportello per le vittime di abusi

Voluto dai vertici del Tribunale e dal Comune

Uno "spazio", ossia un ufficio-sportello proprio dentro il Tribunale per "l’accoglienza, il primo ascolto, il sostegno psicologico, l’orientamento e l’accompagnamento ai servizi specialistici del territorio e per le informazioni sui diritti" delle vittime "vulnerabili", cioè in particolare le donne che subiscono aggressioni, violenze, maltrattamenti e stalking. È attivo da qualche giorno al Palazzo di Giustizia milanese dai vertici del Tribunale, dagli assessori del Comune di Milano Martina Riva (Sport, Turismo e Politiche giovanili) e Lamberto Bertolè (Welfare e Salute) e dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati (con l’avvocato Giovanni Briola). Sono 5mila le persone che tutti i giorni "passano dentro il Tribunale" e quindi, ha spiegato il presidente facente funzioni del Tribunale milanese Fabio Roia, "noi speriamo di poter agganciare anche quelle persone che vengono per altri motivi, ma che sono vittime di violenze, per avviarle ad uno dei servizi del territorio" gestiti dal Comune di Milano. In particolare, ha chiarito Roia, le "donne straniere spesso vittime di violenza domestica", ma che non riescono a denunciare, non ne hanno la forza o i mezzi. E poi i numeri che fotografano un quadro in cui la maggior parte delle donne che denunciano sono italiane. "Delle 1484 donne persone offese nei processi in dibattimento per stalking, maltrattamenti e violenze sessuali, tra gennaio 2021 e ottobre 2022, il 70% sono italiane". Lo sportello è stato realizzato in partnership tra Tribunale e Comune e in attuazione di una direttiva europea a tutela delle vittime di reati, La direttiva risale al 2012. È aperto il lunedì e giovedì dalle 15 alle 17 al piano terra del Palagiustizia, mentre il lunedì, tra le 10 e le 14, è attivo il servizio di sostegno psicologico. Il servizio punta a dare sostegno anche psicologico a chi subisce violenza che spesso si manifesta in modo subdolo. I casi trattati dal tribunale dimostrano che le donne faticano a denunciare spesso per vergogna, e anche perché la violenza sottile, quella psicologica che fa male quanto quella fisica, è difficile da distinguere e rende necessario un supporto psicologico. Il tribunale con questa iniziativa esprime la volontà concreta di essere "al fianco di ogni vittima" e quindi anche a quelle di estorsione, usura e mafie. "Vedo persone che bussano alla mia porta, donne che chiedono giustizia e chiedono a me di aiutarle e ora avere uno sportello sotto il mio ufficio mi rende più sicura di poter aiutare subito queste persone", ha detto l’aggiunto Letizia Mannella, a capo del pool della Procura milanese di contrasto ai reati di violenza di genere.

An.Gi.

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