PalaItalia, spunta un secondo ricorso al Tar

L’immobiliare Ametista impugna l’intesa su Santa Giulia. Il Comune: "Lavori al via entro il 2022 e finiti nel 2025". Ma il Coni è preoccupato

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di Massimiliano Mingoia

Diventa più complicato lo slalom amministrativo per il PalaItalia a Santa Giulia in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. Certo, le bonifiche dei terreni stanno proseguendo spedite ma prima di poter avviare i lavori per l’Arena, previsti dall’ultimo trimestre del 2022, bisognerà sciogliere non uno ma due nodi legati ai ricorsi. Sì, perché ieri pomeriggio, durante la commissione comunale Olimpiadi 2026 presieduta da Alessandro Giungi (Pd), l’Avvocatura di Palazzo Marino ha reso noto un secondo ricorso al Tar contro l’accordo tra Comune e Risanamento Spa (il proprietario dei terreni) sullo sviluppo delle aree di Santa Giulia dove deve sorgere l’Arena da 16 mila posti per le partite di hockey su ghiaccio maschile dei Giochi 2026.

Non è stata solo Forumnet, la società del gruppo Cabassi proprietaria del Forum di Assago, a tirare in ballo i giudici amministrativi, ma anche l’immobiliare Ametista, proprietaria del Galleria Borromea Shopping Center a Peschiera Borromeo. Due ricorsi al Tar presentati per impedire la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport e di un nuovo centro commerciale. L’avvocato del Comune Maria Lodovica Bognetti spiega: "Non è stata fissata ancora un’udienza, abbiamo presentato un’istanza per sollecitarne i tempi di fissazione in modo che il contenzioso possa concludersi in tempi ridotti e ristretti".

Un doppio paletto ancora da superare nello slalom per far terminare in tempo i lavori dell’Arena il cui progetto è già stato affidato a Eventim, multinazionale che organizza eventi live, pronta a investire 150 milioni di euro sulla costruzione del nuovo palazzetto, che dopo le Olimpiadi sarà in grado di ospitare non solo l’hockey su ghiaccio ma partite di tennis, basket, volley, pallamano e concerti pop e rock.

Ricorsi al Tar a parte, le bonifiche dei terreni vanno avanti. "Pensiamo di consegnare il lotto bonificato relativo al PalaItalia entro settembre", spiega Davide Albertini Petroni, managing director di Risanamento Spa, che indica le altre tappe del cronoprogramma: nell’ultimo trimestre del 2022 l’avvio dei lavori, il 2023 e il 2024 dedicati alla realizzazione dell’impianto ed entro il primo semestre del 2025 il collaudo dell’Arena. Scadenze confermate dall’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, che però sottolinea: "Entro il 2025 arena e infrastrutture possono essere realizzate. Ma è importante che ci sia un’azione congiunta tra tutti gli attori: Comune, privati e Stato".

La vicepresidente nazionale del Coni Claudia Giordani, intanto, esprime "preoccupazione" per i tempi ("il palazzetto deve essere pronto entro il 2025 per i test event del torneo olimpico") e chiede lumi sulla pista di ghiaccio per l’allenamento e il riscaldamento pre-match degli atleti: "Se non dovessero esserci i tempi e questa condizione della pista per il riscaldamento, il rischio è che il Cio decida di spostare il torneo in un’altra sede. Questa è anche una preoccupazione delle Federazione italiana sport sul ghiaccio". Rainer Appel, executive vicepresident di Eventim, prova a rassicurare il Coni: "Per la pista per gli allenamenti non c’è spazio all’interno dell’Arena, ne sarà realizzata una temporanea all’esterno, nella grande piazza". Appel, inoltre, predica ottimismo sui ricorsi al Tar: "Abbiamo fiducia nel fatto che il Tar noterà che questi appelli sono senza basi e ci consentirà di andare avanti".

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