"Paga o ti gambizziamo". Tre in manette

Un ragazzo di Cassano d’Adda e due di Inzago hanno tentato un’estorsione a un uomo di Brugherio lanciandogli sotto casa una bomba carta

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di Stefania Totaro

Prima le pesanti minacce, anche di gambizzarlo davanti alla sua famiglia, poi una bomba carta fatta esplodere sotto casa della vittima in Brianza per farsi consegnare 8mila euro. Tre giovani, uno residente a Cassano d’Adda e gli altri due a Inzago, sono stati arrestati per tentata estorsione dai carabinieri di Monza a Brugherio, dopo che per giorni il capofamiglia e sua moglie avevano ricevuto numerose chiamate da un numero anonimo. "Io so dove vanno a scuola tuo figlio e tua figlia e anche dove va tua moglie… so tutto di voi, è da due mesi che ti osservano, hai capito?… quando tu vedrai le nostre facce … e capirai i cognomi è un’altra storia", diceva al telefono una voce maschile, intimando il pagamento della somma di denaro e facendo capire che sarebbe bastato per l’interlocutore sapere con che calibro di malviventi stava parlando per convincersi a non fare storie e a consegnare gli 8mila euro richiesti. Col passare dei giorni, le minacce erano diventate così violente ed esplicite da far trovare alla vittima, che ha negato di avere debiti, il coraggio di denunciare i fatti ai carabinieri. L’autore delle chiamate, infatti, aveva riferito persino alla vittima che l’avrebbero gambizzato davanti alla propria famiglia e poi che gli avrebbero fatto esplodere una bomba davanti casa. Dopo aver ricevuto la denuncia, i militari hanno avviato le indagini e sono riusciti, tramite l’incrocio dei tabulati e dei varchi di Brugherio, a individuare l’autore delle telefonate, un 29enne residente a Cassano. Dopo l’ultima minaccia, quella sull’esplosione di una bomba all’interno dell’abitazione dei coniugi, i carabinieri di Monza hanno organizzato un servizio di osservazione nelle vicinanze della casa delle vittime, riuscendo così a notare un’auto che sopraggiungeva a forte velocità e si fermava davanti al cancello della casa di corte. Dall’auto sono usciti due uomini, che sono entrati rapidamente nel cortile e poi sono tornati di corsa in auto per ripartire a grande velocità. Qualche istante dopo gli operanti hanno sentito un forte boato provenire dalla corte e allora hanno bloccato il veicolo sospetto. Il conducente è risultato l’uomo già identificato dai carabinieri come l’autore delle telefonate e a suo carico sono emersi numerosi precedenti anche per estorsione. Gli altri due in auto, un 19enne di origini pugliesi e un 20enne di origini campane, entrambi residenti a Inzago, il primo risultato incensurato. Nel corso della perquisizione i tre sono stati trovati in possesso di tre accendini e un manganello telescopico in metallo. All’interno del cortile, invece, sono stati trovati i resti della bomba carta, repertati e sequestrati. Per il terzetto sono scattare le manette da parte dei carabinieri della Compagnia di Monza con l’accusa di concorso in tentata estorsione e sono stati accompagnati in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Monza.

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