
Gli ovulatori in arrivo dal Sudamerica con il loro carico di cocaina nella pancia. E l’emissario dell’organizzazione con base all’ombra della Madonnina. È ancora ai primi passi l’indagine antidroga del commissariato Comasina, ma intanto vanno registrati i quattro arresti messi a segno qualche giorno fa: in manette sono finiti tre peruviani di 25, 49 e 51 anni sbarcati in città a inizio settimana dopo un volo intercontinentale con scalo a Madrid e il connazionale quarantenne R.C.A., che li ha accolti all’arrivo.
Giovedì mattina, gli investigatori hanno notato per l’ennesima volta un’utilitaria già vista in precedenza con quattro uomini a bordo e hanno deciso di seguirne il percorso per verificare se conducente e passeggeri fossero in qualche modo collegati allo spaccio di stupefacenti in città. Nel primo pomeriggio, l’auto, intercettata dalle parti di viale Monza, si è fermata dopo alcuni chilometri davanti a un hotel di Sesto San Giovanni: in due sono scesi e sono entrati in albergo; mezz’ora dopo, il quarantenne R.C.A. è uscito con uno zaino in spalla ed è risalito in macchina. Seconda tappa: via Manzoni a Cologno Monzese. Lì, attorno alle 17, è andato in scena lo scambio: il peruviano ha consegnato qualcosa a una persona che si è avvicinata all’auto, ricevendo a sua volta una busta nera.
Davanti all’hotel di Sesto è scattato il controllo: nell’involucro c’erano 25mila euro. A quel punto, gli investigatori hanno deciso di proseguire la perquisizione nella stanza d’albergo, dov’era rimasto ad aspettare il più giovane del gruppo, il venticinquenne: era in bagno, stava espellendo i 20 ovuli di coca che aveva in pancia, verosimilmente ingeriti prima della partenza dal suo Paese di origine. Nella camera di un altro hotel di Sesto, occupata dagli altri due sudamericani, i poliziotti hanno infine sequestrato altri 120 ovuli di cocaina per un peso complessivo di un chilo. Ora l’inchiesta dovrà cercare di risalire la piramide per capire chi ci sia dietro i "mulos" e il basista di stanza a Milano.