LAURA LANA
Cronaca

Ovocoltura di Cinisello. Avrà un futuro pubblico l’ex “pollaio modello“

Bloccata dal consiglio la cessione in permuta, niente scambio col Grugnotorto. Il sindaco: ascolteremo i residenti per capire quali sono le istanze sul territorio. .

Bloccata dal consiglio la cessione in permuta, niente scambio col Grugnotorto. Il sindaco: ascolteremo i residenti per capire quali sono le istanze sul territorio. .

Bloccata dal consiglio la cessione in permuta, niente scambio col Grugnotorto. Il sindaco: ascolteremo i residenti per capire quali sono le istanze sul territorio. .

Novant’anni fa era il più moderno allevamento di galline d´Europa, con il pollaio in stile inglese e un edificio talmente strano da essere stato ribattezzato "la casa delle streghe". L’Ovocoltura Valmonte sorgeva dove oggi c’è lo svincolo per l’autostrada. Poi, negli anni Duemila, fu il tempo dello Zoo Latino e del kartodromo, dove anche Mario Balotelli andava a farsi un giro in Ferrari. La pista aprì all’inizio del 2012, ma chiuse poco tempo dopo, sommersa dai debiti. La discoteca si trasferì e da quasi dieci anni l’ex Ovocoltura è completamente dismessa con i suoi 70mila metri quadrati. Su uno spazio simile non sono mancati i progetti. Nel 2008 doveva nascere un centro benessere. Ponti tibetani e percorsi avventura. Il mercatino delle regioni, la strada degli antichi sapori, le casette del gusto per gli amanti delle tradizioni. Un palatenda di 2. 500 metri quadri per concerti, convention e spettacoli e una più piccola per opere teatrali. Era stata pensata persino una city farm con animali da fattoria e da cortile, un maneggio con 50 cavalli e un centro equitazione omologato per ospitare concorsi ippici internazionali.

Accanto uno spazio di 6mila metri con giochi innovativi: autoscontro su acqua, percorsi in canoa, trenino elettrico su binario, pista di miniquad, minigolf. Nel 2014 arriva l’ormai famoso e discusso avviso pubblico, con cui l’allora giunta cercava soggetti interessati a una permuta - uno "scambio" - tra le aree del Grugnotorto e l’Ovocoltura. A farsi avanti una sola manifestazione, quella di Fondi Rustici Nord Milano: il Comune avrebbe ricevuto alcune aree private dentro al parco e quei diritti edificatori sarebbero atterrati sui terreni dismessi. Gli atti di questa operazione, alcune perizie e una marea di intercettazioni hanno dato il via all’inchiesta giudiziaria che nel 2022 ha visto condannata a quattro anni in primo grado l’ex sindaca Siria Trezzi con l’accusa di corruzione urbanistica, insieme al marito Roberto Imberti, imprenditore ed ex vicesindaco, all’ex assessore Ivano Ruffa e all’ex consigliere Franco Marsiglia. Secondo l’inchiesta, gli imputati avrebbero sopravvalutato il valore di parte del Grugnotorto che il Comune era intenzionato ad acquistare, favorendo l’imprenditore Paolo Cipelletti, proprietario di quelle aree.

Oggi, su quella permuta, il consiglio comunale ha messo definitivamente un punto, votando lo stop al percorso che avrebbe portato alla cessione: l’ex Ovocoltura resta così di proprietà pubblica. "La sentenza, che parla di danno per l’assetto urbanistico, non è la motivazione cardine, ma concorre a questa decisione di opportunità e convenienza - spiega l’assessore all’Urbanistica Fabrizia Berneschi -. Se facciamo atterrare quei volumi, si crea un danno". Troppi anni da quel progetto e un nuovo Pgt in via di redazione, che dovrà ridisegnare anche l’Ovocoltura. "Per essere valida, la permuta doveva arrivare in aula. Eravamo a un bivio: o portavamo il progetto di Cipelletti in consiglio o ci fermavamo - commenta il sindaco Giacomo Ghilardi -. Il nostro primo atto politico è stato la tutela del Grugnotorto, con l’ingresso nel Parco Nord. A breve la nuova legge regionale tutelerà con vincoli ancora più stringenti le aree verdi: anche in quelle private non si potrà costruire quello che si vuole. Del resto, basta vedere il Parco Nord o leggere tutti i vincoli a cui sono soggetti Villa Torretta, lo Stadio Breda e il campo Dordoni, che pure sono fuori da quel perimetro". Salvato il parco, resta l’Ovocoltura.

C’è chi, come Avs, teme la colata di cemento e la nascita di un nuovo quartiere residenziale: una Crocetta di lusso. "Non è così. Riteniamo che non ci sia stata all’epoca la giusta valorizzazione dell’interesse pubblico - ribatte Ghilardi -. Non possiamo permetterci di buttare occasioni per valorizzare e investire sulla città: vale per i 16 milioni, su cui abbiamo chiesto di modificare la convenzione del piano integrato Bettola, e per l’Ovocoltura che non può essere oggetto di scambio con un terreno agricolo. Faremo manifestazioni di interesse e chiameremo cittadini e stakeholder per capire quali sono le istanze del territorio sull’area dismessa. Dove, usando oneri e convenzionamenti, potremo avere sviluppo e funzioni pubbliche. Senza rinunciare a un parco e, anzi, facendolo a costo zero".