
Il progetto avviato nel 2010 con 4 scuole oggi ne conta 94 (Newpress)
Milano, 26 maggio 2017 – «Tutto è nato da una lenticchia. Da una lenticchia è nata una comunità». Annalisa Meurat e Debora Sponziella insegnano alla scuola di via Toce, che accoglie bimbi da zero a sei anni. Ieri, insieme alle colleghe, hanno aperto le porte alle famiglie per mostrare il loro orticello, una delle «new entry» della rete «Orti a scuola. Seminiamo insieme per formare i futuri cittadini». «Maestra, ma i ravioli nascono sotto terra?»: La domanda di un’alunna ha dato il la. «Dopo un lavoro di osservazione ci siamo resi conto che i bimbi avevano tantissima competenza multimediale, ma davvero poca dimestichezza con la terra – raccontano le educatrici -.
Siamo partiti da zero. Abbiamo incominciato dal semplice semino in classe e, quando è spuntata una bella piantina, sono stati i bimbi a dirci di metterla in giardino, per farla crescere. Il nostro orto è nato così, ci siamo fatti aiutare da nonni e genitori ed è diventato per noi uno strumento di lavoro che prima non avevamo».
Il progetto «Orti nelle scuole», promosso dal Rotary Club Milano San Siro, è stato avviato nel 2010 in quattro scuole e oggi è arrivato a coinvolgerne ben 94, dai nidi alle medie. «L’obiettivo è ampliarlo ancora di più – sottolinea Elio Scaramuzza, referente del progetto per il Rotary Club -. Abbiamo deciso di sostenerlo in tutti questi anni anche per far capire sin da piccoli il ciclo della vita, che è fatto di semina e di raccolta, che a volte può essere anche incerta. In questi sette anni hanno partecipato con noi molti genitori, insegnanti e soprattutto nonni». Sono 5.178 gli alunni coinvolti nell’anno scolastico 2016-2017 (erano partiti in 100 nel 2010), 437 gli educatori e 12.300 i genitori e i nonni che hanno sposato l’iniziativa, scendendo letteralmente in campo.
Le zone principali di intervento sono la 7 – San Siro, Baggio – la 5 (Gratosoglio e Quintosole) e la 6 (Lorenteggio, Barona) alle quali quest’anno si è aggiunta anche la zona 9 oltre a plessi dell’hinterland. Diverse scuole partecipano allo stesso progetto ritrovandosi poi all’Istituto Sperimentale Rinascita per la formazione. La durata del piano è biennale ma gli istituti possono scegliere di rimanere nella rete, condividendo anche buone pratiche ed esperimenti.
Da tre anni Rotaract Milano Madunina offre anche un laboratorio al mese di cucina per famiglie per la diffusione di buone pratiche a tavola e di alimenti dell’orto anche per merenda. «Il coinvolgimento delle famiglie è fondamentale – spiega l’ideatrice e coordinatrice del progetto, Clara De Clario – anche nella nostra scuola, Rinascita, abbiamo un orto condiviso. I genitori e i nonni hanno le chiavi e ci aiutano. Abbiamo scelto un approccio alla natura più dolce, non si usano diserbanti, si coltivano ortaggi accanto a fiori, non si strappa l’erba. L’obiettivo è far capire agli alunni il percorso che parte dal seme e arriva alla tavola». Si affrontano e si toccano con mano educazione alimentare, cibi ed emozioni e si lavora in gruppo, imparando ad attendere i frutti. De Clario, vicepreside dell’istituto sperimentale Rinascita, è stata anche alla regia del primissimo laboratorio di cucina didattico ospitato nelle scuole e si occupa di educazione alimentare da oltre 20 anni. Ieri, in occasione del rendiconto del progetto «Orti a scuola», sono stati i ragazzi delle medie che partecipano al laboratorio ‘Cucina didattica di Rinascita’ a cucinare per tutti e a stupire con i loro piatti. Il laboratorio sta per vedere la luce anche all’Istituto comprensivo Aldo Moro di Buccinasco: sono arrivate 60 richieste di partecipazione dalla scuola dell’infanzia e ben 168 dalla primaria. «Per noi il cibo è identità e cultura, intercultura, sostenibilità ambientale e inclusione», sottolineano i promotori dell’iniziativa, che mira a crescere ancora e a «seminare» comportamenti di consumo sostenibili per l’ambiente e la salute.