"Ora basta, dovete visitarci subito" Insulti ai medici e botte agli agenti

Raid al Fatebenefratelli: due pazienti chiedono con insistenza di saltare la fila in pronto soccorso. Poi calci e pugni ai poliziotti intervenuti. Ammanettati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

"Ora basta, dovete visitarci subito"  Insulti ai medici e botte agli agenti

"Ora basta, dovete visitarci subito" Insulti ai medici e botte agli agenti

Ancora pazienti che minacciano il personale sanitario. Ancora caos e violenza in un luogo di cura. L’ennesimo episodio, che finisce in una lista molto lunga e più volte al centro di polemiche e richieste di maggiore sicurezza nei presìdi ospedalieri, è andato in scena all’alba di sabato al pronto soccorso del Fatebenefratelli. Il bilancio finale parla di due arrestati per resistenza e lesioni e di due agenti contusi.

La chiamata al 112 parte da via Castelfidardo qualche minuto dopo le 6: medici e infermieri chiedono aiuto e raccontano che due uomini stanno creando confusione nel reparto. Urlano, insultano, minacciano, pretendono di saltare la fila di persone in attesa al triage. La centrale operativa della Questura invia gli agenti delle Volanti, che non fanno fatica a individuare i due molesti: un trentaduenne e un trentaseienne, particolarmente agitati. I poliziotti provano a calmarli, ma per tutta risposta vengono colpiti con calci e pugni. A quel punto, non senza fatica, riescono a bloccare la coppia di esagitati, ammanettati con le accuse di resistenza a pubblico e lesioni. Lesioni sì, ai due poliziotti, che, al termine dell’intervento, sono stati medicati e dimessi con sette giorni di prognosi per le ferite riportate nella colluttazione. Come detto, non è certo la prima volta che dagli ospedali arrivano segnalazioni di questo tipo. L’ultima, particolarmente grave, era arrivata il 19 luglio scorso dal Policlinico: in quell’occasione, il cinquantaseienne Agrippino Falcone aveva chiesto con insistenza le dimissioni della madre, ricoverata per un grave decadimento cognitivo, e poi aggredito il medico che gli stava spiegando perché l’anziana avrebbe dovuto rimanere lì ancora a lungo.

L’uomo aveva scaraventato a terra il camice bianco e gli era saltato addosso, spezzandogli il femore della gamba destra in tre punti. Denunciato per lesioni aggravate subito dopo il raid, il cinquantasettenne era stato messo ai domiciliari una settimana dopo dai carabinieri.

Nicola Palma