BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Operazione a Trezzo. Presi i rider della droga. Consegne a domicilio a bordo di una bici

I carabinieri di Pioltello hanno arrestato nove persone per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti detenzione illecita e porto illegale di armi in luogo pubblico.

Operazione a Trezzo. Presi i rider della droga. Consegne a domicilio a bordo di una bici

Il quartier generale in via Santa Caterina, a Trezzo, nell’appartamento dei fratelli che comandavano l’organizzazione, otto albanesi e un italiano, ieri arrestati dai carabinieri di Pioltello su ordine del Gip per traffico di droga. Una "ditta" ben organizzata con capi e "cavalli" che avevano allargato il giro della Bergamasca e che consegnavano anche a domicilio in bicicletta, per questo gli inquirenti hanno chiamato l’operazione "Riders".

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. Addosso, loro, non avevano cibo, ma cocaina divisa in palline, una dose, mezzo grammo, 40 euro.

Un’azienda ben rodata e così fiorente che gli investigatori hanno sequestrato in via preventiva tre conti correnti per un totale di 150mila euro, un’abitazione di 120 metri comprata all’asta, si ipotizza, grazie al soldi fatti con gli affari sporchi, e altri 45mila euro in contanti emersi durante il blitz, le gazzelle si sono presentate a casa degli indagati, e a tenere d’occhio tutto dall’alto, l’elicottero. Sigilli anche a tre auto usate per le consegne a Capriate e dintorni, al di là del ponte, e su due box.

Al vertice di tutto, due nullatenenti, e proprio il tenore di vita al di sopra delle loro possibilità è stato un elemento importante. Il fratello maggiore, capo indiscusso, organizzava e sovrintendeva, dava ordini, senza disdegnare, però, di intrattenere rapporti con i clienti, e in caso i necessità di consegnare la merce; il minore, invece, si destreggiava fra bilancini di precisione e cellophane con il quale confezionare la roba.

Era lui a fare da trait d’union con i corrieri. Un’indagine complessa che ha portato all’esatta ricostruzione della struttura e anche al fermo di una complice, una 32enne in possesso di 110 dosi di "neve", peso 55 grammi. Dietro a tutto, un lavoro certosino di raccolta prove con telecamere in azione per riprendere nei dettagli auto, bici, acquirenti, cessioni. Le immagini inchiodano i responsabili, per i quali sono scattati sei ordini di custodia in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di dimora. Scambi di denaro e distribuzione avvenivano in pieno giorno, anche in centro sotto gli occhi dei passanti. Tanto che un anno fa in città erano comparsi diversi cartelli con la scritta "Qui si spaccia", una richiesta d’aiuto, ma i militari erano già all’opera. Vasta la clientela, molti compratori sono stati segnalati alla prefettura e ora dovranno partecipare al programma di recupero previsto dalle norme. Tutti rigorosamente insospettabili, imprenditori, studenti, operai, impiegati, manager, uomini e donne di tutte le età, c’è chi è stato pizzicato 20 volte dai carabinieri del maggiore Francesco Berloni, avanti e indietro dalle stradine del centro e che ha speso quasi 1.500 euro per sniffare. Tanti si rifornivano anche saltuariamente, una volta, due, quattro. I trafficanti sono accusati anche di porto illegale d’armi.