"Sto bene", poi il ricovero. E' grave anche il cugino dell'operaio accoltellato a Milano

In prognosi riservata: era stato colpito da calci all'addome. Ancora crtiche le condizioni del parente, colpito al cuore e a un polmone. I due fermati accusati di tentato omicidio

Nadir seduto insieme ai colleghi dopo l’aggressione

Nadir seduto insieme ai colleghi dopo l’aggressione

Milano, 16 aprile 2022 - "Sto bene", ripeteva in via Russolo, a Rogoredo-Santa Giulia, dopo aver soccorso suo cugino appena accoltellato. Ma dopo poche ore, mentre era in Questura a fornire la sua testimonianza, ha accusato dolori lancinanti. E pure per Nadir, egiziano di 24 anni, è scattata la corsa in ospedale. Colpito da calci all’addome, ha riportato lesioni agli organi interni provocate dalla rottura di alcune costole. Ed è al Fatebenefratelli in prognosi riservata. Suo cugino, connazionale di 20 anni, resta gravissimo all’ospedale San Raffaele: due coltellate gli hanno perforato il cuore e un polmone ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

"Aveva il torace squarciato. Sono sconvolta", ha raccontato la dipendente di un ristorante, la prima a vederlo accasciarsi a terra. Mentre veniva trasportato d’urgenza all’ospedale è andato in arresto cardiaco. Conseguenze dell’aggressione avvenuta giovedì alle 11.30 e per la quale sono stati fermati con l’accusa di tentato omicidio due fratelli egiziani di 24 e 34 anni, operai edili, regolari, ex colleghi dei due feriti, che insieme a un complice avrebbero fatto irruzuione con le lame in pieno giorno nel cantiere di un ristorante di prossima apertura che si trova nella piazzola pedonale in cui si concentrano ristoranti e bar.

I due cugini, piastrellisti, stavano lavorando quando si sono trovati a fronteggiarli. Vite messe a repentaglio per un debito di neanche 3mila euro legato a lavori svolti in precedenza in un altro cantiere della stessa zona. Da accertare chi siano i creditori e chi i debitori, perché entrambe le parti sostengono dover essere pagate. Quel che è certo è che dopo l’agguato gli aggressori sono fuggiti su due auto. Il ventiquattrenne ha poi deciso di costituirsi alla stazione dei carabinieri di Carugate dopo alcune ore. Il più grande, invece, è stato intercettato all’ospedale di Vimercate dove si è presentato lievemente ferito per essere medicato (ha rimediato 5 giorni di prognosi).

Nella notte l’interrogatorio in Questura da parte dei poliziotti della Squadra Mobile diretti da Marco Calì, che ha portato al duplice fermo. Secondo quanto emerso, il gruppo di aggressori era composto da tre persone che hanno poi abbandonato in via Russolo l’arma affondata nel torace del ventenne ( sequestrata dalla polizia). Per ricostruire l’azione è stato d’aiuto anche un video girato da un passante, fornito poi alla polizia. Ora le indagini continuano per capire, anche grazie ai rilievi della Scientifica, chi abbia materialmente sferrato le coltellate.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro