STEFANIA TOTARO
Cronaca

Omicidio Deiana, il killer scarica il complice: "Quel giorno con me c’era Placido"

Cinisello, 36enne ucciso e murato in cantina. In Appello la rivelazione del teste Sanfilippo: non ero solo

Antonella Deiana mostra la foto del fratello scomparso

Cinisello Balsamo (Milano), 9 aprile - «Nello Placido ha organizzato un appuntamento con un marocchino per rapinargli 4 chili di cocaina e l’incontro è avvenuto nel mio scantinato, dove Antonio Deiana è stato ucciso e murato". Luca Sanfilippo, 48 anni, il proprietario della cantina degli orrori di Cinisello Balsamo dove il 36enne di Villa Guardia (Como) è stato ucciso con almeno 15 coltellate il 20 luglio 2012 e trovato murato nel pavimento 6 anni dopo, ieri ha puntato il dito contro il 47enne monzese al processo davanti alla Corte di Assise di Appello di Milano. Nello Placido è stato condannato dalla Corte di Assise di Monza a 22 anni di reclusione per omicidio volontario (ma senza premeditazione) e distruzione di cadavere. Il pm Carlo Cinque aveva chiesto l’ergastolo, riproposto ora in appello dalla Procura generale, che ha ottenuto di convocare in aula Luca Sanfilippo.

L’uomo, che si era sempre dichiarato unico responsabile del delitto, è stato condannato dal Tribunale di Monza a 30 anni per omicidio volontario premeditato e distruzione di cadavere e in appello ha patteggiato la pena di 18 anni, con sentenza diventata definitiva. Quindi non ha potuto sottrarsi all’interrogatorio in quanto diventato testimone senza la facoltà di non rispondere. Nello Placido, ritenuto dagli inquirenti il mandante del delitto, ha invece sempre contestato le accuse, sostenendo di avere conosciuto Antonio Deiana perché era interessato a rilevare la sua tabaccheria.

I suoi difensori, Maria Battaglini e Simona Giannetti, vogliono la piena assoluzione. "Luca Sanfilippo ha accusato Nello Placido solo ora che non poteva evitare di rispondere, ma il suo racconto è confuso e poco verosimile - dicono - La sua ricostruzione, inoltre, contrasta con le prove raccolte. Il testimone non ha spiegato in quale contesto sarebbe avvenuto questo incontro". Al processo si è costituita parte civile con l’avvocato Maruska Gervasoni la sorella di Antonio Deiana, Antonella, che ha già perso un altro fratello, Salvatore, ucciso nel 2009 e il cui cadavere fu ritrovato nel 2015 sepolto in un bosco nel Comasco. Dopo la testimonianza di Luca Sanfilippo, il processo è stato rinviato al 29 aprile: Nello Placido farà delle dichiarazioni.