Omicidio a Cesano Boscone, Antonio Iannetti e lo zio Roberto Parisi: ecco chi sono assassino e vittima

Lavoravano insieme come tuttofare offrendo i loro servizi sui gruppi social e il nipote “sponsorizzava” affidabilità e capacità dello zio

Cesano Boscone (Milano), 26 marzo 2024 – Lavoravano insieme, collaboravano nello svolgimento di lavori tuttofare.

Emerge dai messaggi lasciati nei gruppi social cittadini, di Sedriano, dove abitava lo zio, Roberto Parisi, 41enne, e di Buccinasco, dove, vicino al Municipio, in centro, ha la residenza il nipote, Antonio Iannetti, 28 anni.

Cesano Boscone, i carabinieri sul luogo dell'omicidio. In alto la vittima, Roberto Parisi, e l'assassino, Antonio Iannetti
Cesano Boscone, i carabinieri sul luogo dell'omicidio. In alto la vittima, Roberto Parisi, e l'assassino, Antonio Iannetti

Entrambi originari di Torremaggiore, provincia di Foggia, si erano trasferiti da anni nell’hinterland milanese. Quando qualcuno, sui gruppi social del territorio, cercava il contatto di un ferramenta, un traslocatore, un elettricista, un imbianchino, i due rispondevano proponendosi per svolgere i lavori. Spesso era il nipote a indicare lo zio come contatto affidabile per i lavoretti da tuttofare.

Ma non sono stati problemi sorti sul posto di lavoro ad aver provocato la violenta lite avvenuta intorno a mezzanotte, tra lunedì e martedì, in via Don Sturzo, zona periferica di Cesano, tra il parco e il centro commerciale. Secondo le primissime informazioni, dal racconto del nipote è trapelato un fastidio nei confronti dello zio, accusato di avere attenzioni non gradite nei confronti di una ragazza vicina al 28enne, forse la fidanzata.

Per questo, il giovane avrebbe estratto il coltello a serramanico che nascondeva in tasca, colpendo più volte al collo e al petto lo zio. Lo ha poi lasciato sull’asfalto, in un lago di sangue. Nulla hanno potuto fare i soccorsi giunti sul posto insieme ai carabinieri della Compagnia di Corsico. Le ferite erano troppo gravi e Parisi è morto al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo. Iannetti si è presentato poco dopo alla caserma dei carabinieri, confessando l’omicidio per “motivi personali” e indicando ai militari il luogo dove aveva cercato di nascondere il coltello a serramanico. Iannetti si trova nel carcere di San Vittore, mentre le indagini dei carabinieri proseguono.

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