Olimpiadi, così cambierà il quartiere del villaggio olimpico

Porta Romana, fashion e hi-tech al posto delle vecchie industrie. I residenti: «I negozi chiudono, basta zone dormitorio»

Il progetto per l'area di Porta Romana

Il progetto per l'area di Porta Romana

Milano, 8 aprile 2019 - La “sartina cinese” dipinta dallo street artist fiorentino Zed1 spicca sulla facciata del Madama Hostel in via Brembo, vicino al consolato del Paese asiatico. Piccoli negozi di alimentari aperti 24 ore accanto a locali trendy e ristoranti che propongono «cucina casalinga». La sede della Fondazione Prada che si slancia verso il cielo, con la sua torre bianca e l’edificio color oro affacciato su piazza Adriano Olivetti, dedicata a uno dei pionieri dell’industria del secolo scorso. L’ipertecnolgica sede di Fastweb e cantieri al posto di fabbriche dismesse in quella che in passato era una zona industriale. La rinascita dell’area attorno all’ex scalo di Porta Romana, su cui si giocherà la sfida di ricucire centro e periferia, passa attraverso il progetto Symbiosis, business district firmato Covivio.

Un quartiere che cambia volto, dove in futuro potrebbe sorgere il villaggio olimpico se Milano si aggiudicherà i Giochi invernali 2026 in tandem con Cortina. Il progetto prevede la costruzione sull’ex ferrovia di un complesso che poi, una volta chiusi i giochi, verrebbe trasformato in residenze per studenti. Un’area esaminata nei giorni scorsi, anche dall’alto, da parte dei commissari del Cio in visita a Milano. Nell’immaginario c’è perfino un ponte, che potrebbe unire corso Lodi alla Fondazione Prada.

Nel frattempo Symbiosis, progettato da Antonio Citterio Patricia Viel, sta ridisegnando a rapidi passi la geografia di un’area di 125.000 metri quadrati, con il business district parte di Sharing Cities, progetto per la riqualificazione del quartiere Porta Romana-Vettabbia che segue le linee guida del programma Europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020. Un mix di residenze, verde, uffici e sedi di colossi del fashion e dell’hi-tech. Prada, Bottega Veneta e Louis Vuitton, il polo Talent Garden. Ricordano il passato industriale l’antica ciminiera al centro di uno dei lotti dove si concentrano i cantieri e il “giardino ruderale” in piazza Olivetti, popolato da arbusti che simulano la vegetazione spontanea nei ruderi delle aree industriali.

Uno sviluppo fatto di luci e ombre, tra prezzi delle case che corrono verso l’alto e timori dei residenti. «Qui la sera non c’è in giro nessuno - spiega Franco Calabrese, presidente dell’associazione di commercianti e cittadini Asco Vigentino - e i negozi continuano a chiudere, uno dopo l’altro. Il rischio è quello di creare un’isola attorno alla Fondazione Prada, lasciando il resto del quartiere nell’abbandono». Intanto i lavori procedono spediti: Covivio consegnerà entro fine aprile gli ultimi uffici a Fastweb, che ha trasferito nella zona centinaia di dipendenti. Entro il 2020 dovrebbe essere completato il lotto Nord. Dopo la consegna dell’edificio di Fastweb e Cirfood ristorazione, è pronto il lancio di ulteriori due immobili, tra cui la sede di una delle scuole del gruppo Nace. In attesa che si definiscano i giochi sull’ex scalo di Porta Romana, e che si realizzi il sogno olimpico.

 

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