Olimpiadi Milano-Cortina 2026, luce in fondo al tunnel: restyling dello stadio San Siro

Malagò davanti agli ispettori del Cio: svolta con il nuovo manager Varnier. Impianti pronti entro il 2025

Milano, 15 dicembre 2022 - "La prua della barca ora è nella giusta direzione e la luce in fondo al tunnel è Andrea Varnier". Il presidente della Fondazione olimpica e del Coni Giovanni Malagò utilizza due metafore nella stessa frase per assicurare che i Giochi invernali Milano-Cortina 2026 sono a una svolta. Di fianco a lui ci sono i delegati della Coordination Commission del Comitato olimpico internazionale (Cio) che ieri hanno concluso la visita di tre giorni a Milano per verificare lo stato di avanzamento dell’organizzazione dell’evento a Cinque Cerchi.

I ritardi e il budget

Malagò è sicuro che con l’innesto nella macchina organizzativa del nuovo amministratore delegato della Fondazione olimpica Varnier i ritardi accumulati a causa dei due anni di stop da emergenza Covid potranno essere recuperati, anche se ammette che "ci siamo mangiati la dote". In ogni caso, tutti i nuovi impianti previsti "saranno realizzati entro il 2025". Il giudizio finale degli ispettori del Cio è clemente. La responsabile della commissione di coordinamento dei Giochi 2026 Sari Essayah, dalla Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, sottolinea che "i prossimi step da compiere per le Olimpiadi saranno focalizzati sulle priorità che abbiamo identificato. La prima riguarda l’ottimizzazione del budget, dal momento che stiamo affrontando un periodo molto difficile, tra inflazione, cari energia e crisi internazionale. Tutto questo è per noi un motivo di sfida. Intanto abbiamo avviato una nuova collaborazione per il 2023 che definisce diversi obiettivi".

I sopralluoghi

Obiettivi legati agli impianti ancora da realizzare e alla raccolta dei fondi per finanziare le Olimpiadi. Non a caso martedì i delegati del Cio si sono recati al cantiere del Villaggio olimpico nell’ex scalo Romana che hanno osservato dalle vetrate della Fondazione Prada, poi sono andati allo stadio di San Siro, sede della cerimonia di apertura, a seguire al Mico Congressi nell’ex Fiera, dove è previsto il padiglione per la stampa, nella sede della Fondazione olimpica nella Torre Allianz di CityLife e al Forum di Assago, dove si svolgeranno le gare di pattinaggio di velocità.

La riqualificazione

Malagò spiega che il Cio pretende una parziale riqualificazione di San Siro per la cerimonia inaugurale del 4 febbraio 2026: "Il Meazza ospiterà decine di capi di Stato, con tutto ciò che questo implica. Servono più ascensori, servizi, accessibilità in certe aree dello stadio. I costi degli interventi? Questi lavori dipendono dal Comune, proprietario del Meazza". L’assessore comunale allo Sport Martina Riva, intanto, fa il punto sui due nuovi palazzetti che saranno l’eredità olimpica per Milano. La Hockey Milano Arena nell’ex Palasharp di Lampugnano è ancora ferma al palo, anche a causa di due ricorsi al Tar.

I ricorsi al Tar

"Ma si sta procedendo con la progettazione definitiva con alcune modifiche – afferma la Riva –. Entro il prossimo febbraio dovrebbe essere presentato in Giunta comunale il progetto definitivo. A quel punto sarà elaborato il progetto esecutivo e i gestori Ticketone-Mca Events potranno procedere con la gara d’appalto. Prevediamo la cantierizzazione nell’autunno 2023 e la consegna entro il 2025". Per il PalaItalia a Santa Giulia, invece, "sono terminati i lavori di bonifica ed è in corso la procedura per individuare l’impresa di costruzione. L’avvio dei lavori è previsto nel primo trimestre del 2023, la consegna del PalaItalia entro il 2025".

Obiettivo 500 milioni di euro

L’altro nodo da sciogliere riguarda gli sponsor. L’obiettivo è raccogliere 500 milioni di euro. Malagò assicura che "nel giro di 60 giorni chiuderemo tre contratti importanti. Anche su questo fronte bisogna recuperare il terreno perduto. I 500 milioni di euro? Vogliamo rispettare l’obiettivo. L’alternativa è la riduzione dei costi". Varnier, infine, evidenzia "l’importanza di coinvolgere tutto il Paese nei Giochi" e quando gli chiedono quale sia il livello di difficoltà organizzativa di queste Olimpiadi per lui (pista da sci rossa, blu o nera?), lui risponde "nera, ovviamente, così ci si diverte di più". La nera è la pista più difficile.

 

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