DANIELE DE SALVO
Cronaca

Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Quando saranno pronte le infrastrutture? A Giochi fatti

Tempi rispettati per gli impianti sportivi, non così per le strade. In Regione però c’è fiducia: il quadro è rasserenante

Il cantiere del villaggio olimpico per le Olimpiadi a Milano

Il cantiere del villaggio olimpico per le Olimpiadi a Milano

La lunga volata per le Olimpiadi invernali di Milano–Cortina 2026 è cominciata. Sarà un arrivo al fotofinish per presentarsi in tempo ai cancelletti di partenza e scongiurare figuracce in diretta planetaria. Gli impianti sportivi e le piste da sci che ospiteranno le gare che si disputeranno in Lombardia, tra Milano e la Valtellina, saranno pronti all’uso prima dell’accensione dei tripode olimpico. Diverse infrastrutture per raggiungere velocemente le location a cinque cerchi, invece no. Il taglio inaugurale di molte opere infatti avverrà quando i Giochi saranno ormai conclusi. A tracciare il punto della situazione è stato Luigi Valerio Sant’Andrea, il commissario straordinario delle prossime Olimpiadi bianche e ad di Infrastrutture Milano Cortina 2026, ospite nei giorni scorsi al Pirellone in audizione in Commissione regionale Territorio, infrastrutture e mobilità.

In ballo ci sono 23 interventi da 1 miliardo e mezzo di euro. Riguardano il completamento della ciclabile a lago di Abbadia Lariana, la riqualificazione della Statale dell’aeroporto di Malpensa e la nuova stazione al Terminal 2, la messa in sicurezza e il potenziamento sia della SS36 del lago di Como sia della SS38 dello Stelvio, la soppressione dei passaggi a livello lungo la linea ferroviaria Milano–Tirano e il suo adeguamento, la variante di Trescore e la realizzazione di una galleria della Statale del Tonale a Ponte di Legno e l’ultimazione della nuova Lecco – Bergamo per avvicinare l’aeroporto di Orio al Serio a Milano come alla provincia di Sondrio. Sul tratto finale della scenografica passerella ciclabile a picco sul Lario di Abbadia, che sarà una piccola parte della ciclovia dell’Adda, si potrà pedalare entro l’inizio delle Olimpiadi: mancano gli ultimi 3 chilometri, che costeranno 31 milioni di euro, 10 a chilometro. La riqualificazione da 56 milioni di euro della SS336 di Malpensa tra Busto, Gallarate e Cardano invece non diventerà realtà prima del 2028. Al contrario accoglierà i primi passeggeri in transito già a luglio 2025 la nuova stazione del Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa, un’opera da 257 milioni di euro. Non sarà ultimato in tempo neppure lo svincolo di Sassella della SS38 a Castione Andevenno, un progetto da 21 milioni, mentre sarà pronto entro novembre 2025 l’allargamento di alcuni tratti della Statale dello Stelvio. Pure la Tangenziale di Sondrio, per la quale occorrono oltre 50 milioni di euro, taglierà il traguardo fuori tempo massimo, solo a maggio 2026. È una corsa contro il tempo anche quella per sistemare e potenziare la SS36, la strada più trafficata e pericolosa del Nord Italia. Si prevedono investimenti per 250 milioni di euro.

Oltre alla mesa in sicurezza in corso della tratta tra Giussano e Civate, al consolidamento della galleria Monte Piazzo ma non prima di dicembre 2025, potrebbe essere pronto in extremis il Quarto ponte di Lecco: il nuovo viadotto, che costerà quasi 36 milioni di euro, dovrebbe essere inaugurato a gennaio 2026. Si arriverà invece sicuramente tardi per il potenziamento degli svincoli della 36 di Dervio e di quello di Piona. Marcia veloce intanto il treno dei lavori per l’eliminazione dei passaggi a livello in Alto Lario e in Valtellina lungo la ferrovia Milano–Lecco–Sondrio–Tirano e il miglioramento della linea e delle stazioni. Si tratta di interventi per quasi 100 milioni di euro. Nessuna chance invece per la galleria artificiale della Statale del Tonale a Ponte di Legno e la variante di Trescore sempre della SS42: non è stato nemmeno dato lo start ai lavori e i 265 milioni di euro previsti non bastano. Non c’è partita neppure per ultimare la nuova Lecco–Bergamo, tra Calolziocorte e Lecco: se va bene la variante della SS639 sarà ultimata nel 2030. "Un quadro generale che ci rasserena molto e che ci fa guardare all’appuntamento olimpico con grande fiducia", ha tuttavia commentato al termine della seduta Jonathan Lobati, presidente della Commissione regionale.