MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Olimpiadi Invernali 2026, tre città italiane in pista

Il Cio: "Sette Paesi in corsa". Il Coni indica Milano, Torino e Cortina

L'idea Olimpiadi affascina Milano

Milano, 4 aprile 2018 - Sette Paesi in pista per le Olimpiadi invernali del 2026. Il Comitato olimpico internazionale ieri ha comunicato l’elenco degli Stati e le città che hanno presentato manifestazioni d’interesse per i Giochi che si svolgeranno tra otto anni.

Il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) ha inviato al Cio le lettere di tre città: Milano, Cortina d’Ampezzo e Torino. L’Italia è l’unico Paese tra i sette che invece di presentare un’unica città candidata ha messo sul tavolo del Cio un tris di città. Il motivo? La sintesi non è stata ancora trovata: Milano, Cortina e Torino aspirano a essere la candidata italiana. Gli altri Stati l’hanno già individuata: l’Austria schiera Graz, il Canada Calgari, il Giappone Sapporo, la Svezia Stoccolma, la Svizzera Sion e e la Turchia Erzurum. Il presidente Thomas Bach sottolinea che «il Cio lavorerà insieme ai Comitati olimpici per restringere il campo e alla fine, scegliere la miglior città ospitante possibile. La nuova normativa offre una maggior flessibilità nella progettazione dei Giochi in modo da soddisfare gli obiettivi di sviluppo a lungo termine della città, della regione e del paese». Una formula, quest’ultima, che sembra favorire proprio l’organizzazione di Giochi su un vasto territorio. La stessa idea che ha il Coni, che considera Milano la città capofila (e quindi quella da indicare come candidata italiana), ma non esclude che Cortina d’Ampezzo e Torino possano collaborare con il capoluogo lombardo nella realizzazione dei Giochi 2026.

Perché Milano capofila? Perché sembra essere l’unica città tra le tre pronta a realizzare un villaggio olimpico: il Coni ha già individuato un’area nella periferia sud della città (le indiscrezioni parlano di Porto di Mare). Cortina, invece, non ha un’area adatta a costruire un villaggio olimpico all’altezza mentre Torino, che ha già ospitato i Giochi invernali del 2026, non ha intenzione di costruirlo. La scelta di Milano alleata con Cortina e Torino, dunque, potrebbe essere l’unica mediazione possibile e rispetterebbe la linea già indicata dal Coni: Olimpiadi low cost, minimizzando al minimo i costi di realizzazione e sfruttando gli impianti esistenti. L’ultima parola, però, spetta al Governo, che ancora non c’è. Un problema non da poco per la corsa italiana verso le Olimpiadi.

Gli altri Paesi, intanto, puntano su alleanze a vasto raggio: l’austriaca Graz si appoggerebbe sulla città tedesca di Konig per alcune discipline; Calgari ha già chiesto la collaborazione di Whistler, che è a 900 chilometri di distanza dalla capofila canadese, ben più distante di Milano da Cortina; Stoccolma si è alleata con la città lettone di Sigulda e con Aare, a 700 km, per le gare di sci. La svizzera Sion, infine, ha il pattinaggio di velocità in Olanda. L’unica candidatura «chiavi in mano» è la giapponese Sapporo.