MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La prima occupazione del 2025: il “solito” Manzoni brucia tutti

L’annuncio su Instagram del collettivo attivo nel liceo di via Orazio: sui social verrà anche illustrato il programma delle lezioni autogestite

Lo striscione sulla facciata del Liceo Manzoni di via Orazio (Foto di Davide Canella)

Lo striscione sulla facciata del Liceo Manzoni di via Orazio (Foto di Davide Canella)

Milano, 11 febbraio 2025 – “Da oggi, 10 febbraio 2025 alle ore 10.34, il Manzo è occupato”. Il post su Instagram annuncia la prima occupazione dell’anno nelle scuole superiori milanesi: quella del liceo classico Manzoni di via Orazio.

“Ci siamo presentati all’apertura dei portoni – racconta una ragazza del collettivo politico Manzoni –, abbiamo invaso l’atrio e poi la palestra, nessuno è salito nelle aule”. Poi l’assemblea, durante la quale gli studenti, a centinaia, hanno votato per l’occupazione. Non si sono verificate tensioni, come hanno constatato anche gli agenti del commissariato Centro, sul posto per monitorare la situazione.

“Battuto” il Severi

Ed è tradizione che il Manzoni sia sempre l’apripista, insieme al Severi-Correnti (che cominciò la stagione delle occupazioni lo scorso anno). “Renderemo note le motivazioni in una nota” precisano alcuni rappresentanti all’ingresso, specificando che “l’azione è stata decisa dagli studenti, che tra ginnasio e liceo sono circa 900. In questo momento alcuni di noi (alle 13.30, ndr) stanno parlando con la dirigente scolastica Milena Mammani”.

Fin dal mattino i ragazzi hanno fissato il programma delle lezioni autogestite che andranno avanti nel corso dei giorni di protesta; l’intento, stando a quanto trapelato, è quello di proseguire per una settimana, anche se “l’occupazione sarà confermata, oppure no, giorno per giorno, e a deciderlo saranno sempre gli studenti durante l’assemblea”.

Il veicolo dei social

Sulla pagina Instagram “Manzoni occupato“, la stessa in cui è stata annunciata l’azione, è stato pubblicato anche il programma con le iniziative previste ieri, al posto delle lezioni del calendario scolastico: un workshop di scrittura creativa, un generico “autorità“ (forse un dibattito?) ma anche una riflessione su “Ramy e gentrificazione“, partendo dalla morte di Ramy Elgaml come spunto, il 19enne deceduto lo scorso 24 novembre mentre era a bordo di uno scooter guidato dall’amico tunisino ventiduenne Fares Bouzidi dopo un inseguimento di 8 chilometri, innescato da un alt non rispettato.

Poi un gioco di schieramento costruito come un dibattito politico. In scaletta anche la discussione su “comunisti con il Rolex“ e simposio e cineforum per chiudere la giornata. Verosimile che alcuni siano rimasti a dormire nell’istituto: nelle storie Instagram è stato infatti annunciato un aperitivo alle 18.30, con l’avviso finale: “Le porte chiudono alle ore 23, vi aspettiamo numerosi” lasciando intendere che dopo non sarebbe più entrato nessuno.

Da capire come proseguirà l’azione di protesta: potrebbe continuare con gli incontri autogestiti o trasformarsi in co-gestione con i docenti. Potrebbero anche riprendere le lezioni (per chi intende seguirle), sempre che ai professori non venga impedito di entrare.