Da via Gola a via Bolla, ecco i quartieri assediati dagli abusivi / FOTO

Sgombero al Corvetto, corteo di protesta dei centri sociali. In città quasi 4.600 case occupate da irregolari

Il presidio dei centri sociali in piazzale Rosa

Il presidio dei centri sociali in piazzale Rosa

Milano, 4 settembre 2018 - Da Baggio al Gallaratese. Dai Navigli alle Case bianche. E poi Molise-Calvairate, San Siro e Giambellino. I punti caldi sono segnati sulla mappa della città, e non da oggi. Nei giorni scorsi è arrivata anche in corso Monforte, come nel resto delle Prefetture d’Italia, la circolare anti-abusivi firmata dal capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi e ispirata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini («La gestione del tema dell’occupazione arbitraria degli immobili non ha compiuto significativi passi avanti», la premessa alla richiesta di un immediato giro di vite), ma c’è da dire che qui a Milano istituzioni e rappresentanti delle forze dell’ordine si sono già portati avanti col lavoro. Dell’emergenza irregolari si discute da mesi nelle periodiche riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Luciana Lamorgese: in quella del 23 maggio è stato stilato un elenco di vie e quartieri dove intervenire al più presto per ripristinare le condizioni minime di vivibilità e legalità nelle case popolari.

Gli indirizzi sono sempre gli stessi: via Gola, via Bolla, via Civitali e le strade del Corvetto che convergono in piazzale Gabrio Rosa. Una di queste è via dei Cinquecento: ieri mattina, al civico 8, è stato mandato via un inquilino irregolare, con imponente schieramento di agenti in strada per fronteggiare eventuali proteste legate sia al quartiere particolarmente complesso che ai vecchi legami dell’abusivo con la galassia anarchica. In serata, una quarantina di militanti dei centri sociali si è ritrovata in zona per un presidio: alla fine, il manipolo di contestatori si è mosso in corteo per qualche centinaio di metri, sotto la stretta sorveglianza delle forze dell’ordine (bloccato sul nascere un blitz al civico 12 di via dei Cinquecento). Uno sgombero programmato, come ce ne sono ogni settimana. Discorso diverso va fatto quando ci si trova davanti interi palazzi per buona parte occupati da irregolari: bisogna valutare molte varianti, dal numero di uomini da impiegare per operare in sicurezza (vedi i 600 messi in campo a inizio aprile per liberare via Cavezzali 11) alle soluzioni abitative alternative da offrire a soggetti deboli e famiglie con bambini.

Prendete, ad esempio, la vicenda del residence sociale «Aldo Dice» e i suoi 100 ospiti oggi in un palazzo Alitalia a Sesto: secondo quanto ci risulta, qualche settimana fa, quando la proprietà di via Oglio 8 ha comunicato che l’immobile sarebbe stato venduto il 27 agosto, è stato fatto un tentativo di trovare una sistemazione provvisoria; era stata individuata l’ex caserma Mameli di viale Suzzani, ma Cassa depositi e prestiti (la spa controllata dal Ministero delle Finanze che ne detiene la titolarità) ha detto «no». Come dire: mandare via decine di persone in una mattinata è tutt’altro che semplice. Pensate al palazzo Aler di via Civitali 30, dove ci sono 29 nuclei familiari abusivi (secondo gli ultimi dati a nostra disposizione): gli sgomberi programmati a più riprese sono saltati per l’intervento degli antagonisti o per la mancanza di posti nel circuito dell’accoglienza. Ogni zona rossa ha le sue problematiche. In via Gola conta eccome la presenza del centro sociale «Cuore in Gola», luogo di ritrovo degli anarchici del quartiere e punto di riferimento per i comitati di lotta per la casa; senza dimenticare il tema dello spaccio, che si va a sovrapporre a quello degli irregolari anche in via Magolfa e via Pichi. E poi c’è via Bolla: gli abusivi sono quasi quanto i regolari (67 a 75), gli altri sono morosi.

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