
Ha unito due passioni ma anche due mondi: nel logo con la matita trasformata in apribottiglia, nel motto "fumetti a grappoli e schizzi di vino", nel locale in cui si poteva sorseggiare e nello stesso tempo leggere oppure partecipare a un concerto o a un laboratorio. Il verbo al passato è tristemente d’obbligo, perché “Nuvole in cantina“ di Lorenzo Ninni chiude i battenti. L’addio da giovedì. La pandemia si è tradotta in chiusure forzate, arretrati da pagare, aperture con un numero sparuto di clienti, niente più eventi. "Quindi è impossibile proseguire", dice a malincuore Ninni, 55 anni, papà di questo locale-libreria nato il 17 maggio 2015 in via Canaletto 11, tra Città Studi e viale Argonne. In un post su Facebook parla di "assenza totale degli enti nati e preposti per difenderti e lottare assieme a te". Fa capire insomma di non poter far altro che gettare la spugna. "Prima - racconta - ho sempre lavorato nel settore del turismo. Poi ho voluto lanciarmi in questa impresa coinvolgendo conoscenti, fumettisti, grafici, architetti, amici vinaioli sparsi in varie regioni. Sembra una presa in giro oggi pensare che il mio locale sia nato ‘per assembramento’ ma è proprio così. Quindi è incompatibile con le misure restrittive". Ripercorre le tante iniziative, dalla lettura di poesie con degustazione di vino al teatro, dai laboratori per bambini e adulti ai concerti jazz. "Non avendo la cucina, ho importato lo street food - continua Ninni - ogni giovedì sera c’era un aperitivo diverso". Con attenzione anche alla solidarietà: "Ho organizzato una serata benefica per un rom musicista, molto ben voluto dal quartiere, ricoverato in ospedale". "Un grazie immenso lo voglio dire a chi c’è stato, a tutti gli amici e ai clienti che non mi hanno mai lasciato solo: sabato mi hanno organizzato un applauso a sorpresa". M.V.