
Il biologo 37enne Samuele Venturini è il massimo conoscitore di nutrie nel Sud Milano: spesso viene chiamato per allontanarle quando si avvicinano ai centri commerciali
Buccinasco (Milano), 29 maggio 2018 - Lo chiamano l’uomo che sussurra alle nutrie. La sua passione per il roditore originario del sud America lo ha portato perfin, ad allevarne una in cattività, nel suo appartamento di Buccinasco. Anche per questo, oggi, quando ci sono problemi per il sovrappopolamento dei castorini o quando il roditore diventa un danno per le colture o gli spazi verdi del territorio, i cittadini si rivolgono a lui. Stiamo parlando di Samuele Venturini, 37 anni, biologo e ricercatore che ha fatto della sua passione per l’ambiente una professione. Da anni è presidente di Mi.Fa onlus, l’associazione che tratta di ecologia, biologia ed evoluzione degli ecosistemi con particolare riferimento al fenomeno delle specie alloctone e delle “invasioni” biologiche. «È vero che le nutrie possono avere un impatto negativo sull’agricoltura o sugli argini di fossi e rogge – spiega Venturini – ma non rappresentano alcun pericolo per l’uomo, nemmeno dal punto di vista igienico. Anzi, soprattutto in passato, parlo degli anni ’60, la nutria veniva mangiata ed era considerata selvaggina».
Questa sua conoscenza approfondita del roditore l’ha reso un esperto in materia, tanto che in alcune realtà del Sud Milano lo hanno chiamato per allontanare le nutrie dai luoghi più frequentati dagli uomini: i centri commerciali. Abbatterle? Neanche per sogno. «I sistemi per contingentare le nutrie esistono già, sono complessi ma funzionano – prosegue Samuele - Bisogna studiare i loro movimenti, individuare le colonie madre ed agire su quelle per ridimensionarle, attraverso spostamenti forzati. Negli ultimi mesi sto lavorando, insieme ad altri studiosi, alla creazione di un sistema di castrazione chimica. Il percorso non è ancora ultimato ma rappresenterà un passo importante nella gestione indolore del roditore». Ma i suoi studi, le sue competenze e la sua attenzione vanno ben oltre: per Venturini non ci sono segreti relativamente all’ambiente, alla flora, alla fauna e agli ecosistemi.
Con i suoi lunghi e silenziosi appostamenti conosce ogni centimetro quadrato di verde, ogni sasso presente nei reticoli maggiori e minori del comune di Buccinasco. Così, a pochi passi dalla tangenziale, al fontanile Battioca – un’oasi riqualificata nel 2008 - ha avvistato degli esemplari di tritone, una specie protetta in estinzione. «Ci sono quelli puntinati o quelli crostati» spiega indicando gli anfibi che, insieme alla presenza di sanguisughe, sono un segnale inequivocabile della qualità dell’acqua. «Dove ci sono muschi e licheni, gli ambienti sono sani – racconta – proprio come questo». Anche al fontanile Mortisia, dove scorre la roggia Brianzona, Venturini ha avvistato specie comuni ed insolite. «Gallinelle d’acqua si possono avvistare a pochi centimetri – spiega – ma se si osserva bene ci sono anche tartarughe americane, lucci, carpe, alborelle e rane. Nelle campagne, verso Buccinasco castello, invece, ho segnato la presenza di Ibis Sacro, un cicognoide che davvero raro».