“Nuovo sguardo” La stagione di Chiodi

Una visione caleidoscopica. Che cerca (con misura) di accogliere le diverse sensibilità del teatro. Unendo la solidità della tradizione con alcuni linguaggi della contemporaneità. Ma senza dimenticare una manciata di titoli di puro intrattenimento. Si può riassumere così la stagione del Giuditta Pasta di Saronno, la prima sotto la direzione artistica di Andrea Chiodi. Il claim non lascia spazio a fraintendimenti: "Un nuovo sguardo". "È una stagione che ho voluto dividere in macromomenti – sottolinea Chiodi –, ognuno con focus interni specifici e che verranno scoperti insieme attraverso incontri e approfondimenti: Prosa, Contemporanea, Musica Classica, Famiglie e MusicalComicità. Un teatro che vuole essere di tutti, in dialogo con la città ma con una precisa proposta culturale". E in questa direzione va vista anche la scelta di non limitarsi spesso alla semplice ospitalità ma di trasformare il Giuditta Pasta in un piccolo cantiere aperto a laboratori permanenti e residenze. Settembre ad esempio dedicato al progetto di ricerca multidisciplinare di Rubidori Manshaft, che poi offrirà un’anteprima nazionale prima di spostarsi al FIT di Lugano. A fine mese anche due serate con i Legnanesi. Mentre la prosa è attesa il 24 ottobre con "Le memorie di Ivan Karamazov", Umberto Orsini di nuovo alle prese con Dostoevskij. Appuntamento solido. Per un cartellone di prosa che vedrà fra gli altri Anna Della Rosa in "Accabadora" di Michela Murgia (il 16 novembre), il Pirandello anarchico di Paolo Rossi, Ambra Angiolini a raccontare di Oliva Denaro, "Innamorati" dello stesso Andrea Chiodi o "La dodicesima notte" del lanciatissimo Giovanni Ortoleva. D.V.

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