REDAZIONE MILANO

Nuovo San Siro, i favorevoli: "No alla melina"

Il fronte del "sì" è contrario all’istruttoria pubblica sul progetto: "È solo un modo per perdere tempo"

Scende in campo il fronte del "sì" al nuovo stadio di San Siro. E si dice nettamente contrario all’"istruttoria pubblica" sul progetto che un recentissimo aggiornamento del Regolamento comunale sulla partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione rende possibile. L’articolo 10 del Regolamento – di cui ha parlato ieri Il Giorno – prevede che ogni intervento proposto in base a leggi statali sovraordinate al Piano di governo del territorio del Comune dovrà comunque essere assoggettato al procedimento di “Istruttoria Pubblica”. Un articolo che si potrà applicare anche al progetto San Siro.

Uno scenario che non piace per nulla a chi vorrebbe che il Comune accelerasse sul piano di realizzazione del nuovo stadio e della rifunzionalizzazione del Meazza. Il primo a dar fuoco alle polveri è il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, da sempre favorevole al nuovo San Siro: "L’istruttoria pubblica? Continua la “melina” dell’attuale maggioranza che amministra la città di ritardare la decisione sul progetto stadio (e non solo). Il processo decisionale che vuole coinvolgere i cittadini, bypassando le leggi nazionali, è un modo per la politica di non prendersi le proprie responsabilità. Tanto vale chiudere le assemblee comunali e dare il via libera alla “democrazia” da piattaforma Rousseau". Ogni riferimento al metodo amato dai grillini è puramente voluto.

Anche il Comitato dei residenti del quartiere San Siro favorevoli alla completa riqualificazione dell’area intorno allo stadio vede come il fumo negli occhi la procedura di istruttoria pubblica: "Sembrano solo azioni di disturbo che hanno poca valenza legale. È evidente che un Consiglio comunale non può prevaricare una legge nazionale. Tutte queste azioni rischiano solo di ritardare i processi decisionali a svantaggio dei cittadini, che subiscono l’immobilismo della burocrazia, la quale provoca ulteriore degrado di aree che necessitano in maniera evidente interventi di riqualificazione".

Ma in cosa consiste esattamente la procedura di istruttoria pubblica? Dopo una fase di dibattimento che consiste nella raccolta di contributi, aperti al confronto tra cittadini, mirato all’elaborazione di proposte di modifica da applicare al testo del provvedimento, è prevista la fase di valutazione: le proposte di modifica possono essere sottoposte a scelta con le funzioni della piattaforma digitale sia mediante l’espressione di gradimento da parte dei partecipanti con modalità analogica o digitale, sia mediante sistemi di voto. La quarta e ultima fase è la conclusione. In altre parole, l’ufficio comunale per la partecipazione riassume in un documento conclusivo le opinioni emerse e le osservazioni ricevute, raccogliendo dagli organi comunali competenti un’indicazione favorevole o contraria all’accoglimento delle proposte.

M.Min.