Nuovo ospedale dei Santi, tutto da rifare

La Regione: cerchiamo un’altra area, quella del Comune non va bene. I Municipi 6 e 7: vogliamo essere coinvolti nelle scelte

Nuovo ospedale, tutto da rifare

Nuovo ospedale, tutto da rifare

Milano, 17 ottobre 2019 - La Regione «sta ripensando la localizzazione» dell’Ospedale dei Santi, «ma ad oggi non ha ancora formulato un progetto definitivo», neppure sulla «destinazione degli attuali presidi». La risposta dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, letta ieri alla Commissione Sanità del Pirellone dal presidente Emanuele Monti, mette un punto alla fusione degli ospedali San Carlo e San Paolo sull’area proposta dal Comune in zona San Cristoforo. E un interrogativo sul piano B che «verrò a presentare appena sarà pronto».

L’idea di costruire una struttura all’avanguardia invece di ristrutturare i due ospedaloni da dieci piani, invecchiati male anche per cattiva manutenzione, era arrivata a una bozza d’intesa col Comune nel settembre 2017. I fondi statali (48 milioni per il San Carlo, 42 per il San Paolo) sono stati già «rimodulati», «30 milioni per il mantenimento delle condizioni di sicurezza ed efficacia clinica» dell’esistente e 60 per il nuovo ospedale, cui la Regione conta di destinare «una quota considerevole» dei 700 milioni in arrivo da Roma per l’edilizia sanitaria. E però l’area di San Cristoforo (estensibile su un’ex cava confiscata alla criminalità organizzata) «si è rivelata non idonea per vincoli ambientali di inedificabilità. Il nuovo ospedale per noi è una priorità strategica, le nostre idee sono chiare e definite», ribadirà l’assessore, criticato per non essersi presentato all’audizione del “Comitato di difesa della sanità pubblica“ composto da lavoratori, sindacalisti e residenti dei quartieri dei due ospedali: «Si è sottratto al confronto».

Se Gallera ha mandato una nota, il dg dell’Asst dei Santi Matteo Stocco ha mandato il direttore amministrativo, e il Comune l’assessore Gabriele Rabaiotti, che ha da poco ereditato la delega alle Politiche sociali. Santo Minniti e Marco Bestetti, presidenti dei Municipi 6 e 7, centrosinistra e centrodestra, chiedono di esser coinvolti in tavoli istituzionali «prima di fare le scelte». Il consigliere dem Carlo Borghetti propone di aprirli in Commissione, «visto che Gallera in 25 mesi non ha deciso ancora nulla su un progetto così strategico». «L’ennesimo bluff dell’assessorato», commenta il 5 Stelle Gregorio Mammì. «Intanto i 90 milioni non sono più sulle ristrutturazioni, sono stati paralizzati due presidi sul nulla», osservano Pino Petita dell’Usi del San Paolo e Giovanni Conte, dell’Usb del San Carlo. E intanto, aggiunge Andrea Pinna, della Cgil del San Carlo, «non abbiamo équipe che lavorano in pool all’interno dell’Asst; possiamo avere una risonanza 3 Tesla ma mancano le garze sterili in alcuni ambulatori». «Un disguido – ribatte il direttore amministrativo Salvatore Gioia –. Lavoriamo per finalizzare i 30 milioni, una situazione complessa non si risolve in settimane o mesi». «Si comincino a fondere le équipe in reparti con una massa critica di pazienti – replica Michele Usuelli, di +Europa –: per migliorare il percorso di cura, che si faccia un ospedale nuovo o no». 

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