SIMONA BALLATORE
Cronaca

Uragano, il conto delle scuole. E 14 asili attivi come sedi estive sono stati chiusi

I sopralluoghi e la lista degli interventi urgenti per il rientro del 12 settembre: è già corsa contro il tempo

Vigili del fuoco al lavoro dopo il nubifragio

Vigili del fuoco al lavoro dopo il nubifragio

Milano – È il giorno dei sopralluoghi nelle scuole, della primissima conta dei danni e dei report per dare il via ai lavori ed essere pronti al 12 settembre - prima campanella - anche nelle strutture che sono state “scoperchiate“ dal maltempo.

Le prime verifiche del Comune di Milano si sono concentrate negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia aperte come sedi estive, per garantire ai piccoli e alle loro famiglie gli ultimi giorni di attività. Quattordici le strutture chiuse, tutti i piccoli sono stati trasferiti in altre strutture. Il più “colpito“ su questo fronte è stato il Municipio 7, dove sono stati chiusi il nido Pompeo Marchesi e le materne Bianca Milesi e Val d’Intelvi 11.

La prima stima dei danni alle scuole arriva dalla Città Metropolitana: sono 32 gli istituti superiori “feriti“.

"Dalla mattinata di ieri siamo in contatto con tutti i presidi per monitorare la situazione e fare una stima puntuale degli interventi – sottolinea Roberto Maviglia, consigliere della Città Metropolitana delegato all’Edilizia scolastica – siamo già a circa due milioni di euro di danni in trentadue scuole e ad altre migliaia per le pulizie radicali. Vetri rotti, aule allagate, sfondamento ai controsoffitti, tegole divelte, infiltrazioni di acqua le problematiche maggiormente ricorrenti".

La lista è fitta, divisa per zone: serviranno almeno 483mila euro (si dovrà sommare un altro 30% tra Iva e spese tecniche) per sistemare gli edifici nella zona “A“, che va dall’Ipsia Majorana di Melzo (150mila euro di danni stimati perché sono stati divelti 500 metri quadri di copertura in lamiera) al Vespucci di Milano, dove sono caduti pannelli e ci sono infiltrazioni (20mila euro di danni).

Allagato il seminterrato del Boccioni, dove si è staccata una porzione del controsoffitto: 25mila euro da mettere in conto; 30mila per il Curie Sraffa, dove l’impresa è già sul posto ed è stata “scoperchiata“ la palestra. Circa 615mila euro di danni in “zona E“ da Melegnano alla succursale del Bertarelli di Milano, in via Palladio, (150mila euro di danni solo qui): ci sono vetrate pericolanti da mettere in sicurezza con urgenza e infiltrazioni nei corridoi e in laboratorio.

Altri 400mila euro serviranno alle scuole in “zona D“, tra il Marcora di Inveruno e il Lagrange di Affori.

"Il personale della Città metropolitana e le imprese di manutenzione stanno già intervenendo - continua Maviglia -. Dove i danni ai tetti e le coperture sono ingenti possiamo mettere in atto solo soluzioni tampone in attesa di interventi risolutivi. Stiamo vivendo un drammatico cambiamento climatico che renderà sempre più consueti questi eventi estremi: dobbiamo mettere in totale sicurezza i nostri edifici per evitare di dover sanare situazioni ancor più preoccupanti domani".