Notte di ordinaria follia Rapine, aggressioni, risse Dieci casi in poche ore fra Centrale e corso Como

Gang giovanili di Centro e Nord Africa cercano prede da derubare. Nel mirino anche un calciatore svizzero lasciato senza scarpe. Una vittima ha cercato di allontanare gli aggressori con lo spray.

di Marianna Vazzana

Una notte che definire "movimentata" è poco. Neppure il tempo di concludere un intervento, che già scattava un altro allarme. Rapine, aggressioni e risse a distanza talmente ravvicinata tra le zone della stazione Centrale, corso Como e Porta Venezia, più un episodio in zona Navigli, non hanno dato un attimo di tregua alle forze dell’ordine. Tra le vittime anche un calciatore della serie B del campionato svizzero. I carabinieri impegnati nei servizi straordinari disposti dal governo per la sicurezza della stazione Centrale e delle aree della movida sono al lavoro per identificare i responsabili e ricostruire la dinamica di tutti gli episodi violenti accaduti nella notte, nella maggior parte dei casi scatenati da bande giovanili di nordafricani o centrafricani. In piazza Duca d’Aosta un trentenne italiano ha chiesto aiuto raccontando di essere stato accerchiato da otto ragazzi, alcuni dei quali lo hanno bloccato per poi tentare di strappargli via la catenina d’oro. Lui è riuscito a trattenerla e a metterli in fuga. Ed è riuscito a salvare il suo monopattino, finito nel mirino di una banda di una quindicina di rapinatori, un ucraino di 35 anni che è stato braccato in piazza Luigi di Savoia. È fuggito e ha chiesto aiuto da viale Doria. Ancora: una lite è sfociata in accoltellamento in piazza IV Novembre, dove un marocchino di 25 anni è stato soccorso in codice verde al Fatebenefratelli per una ferita da arma da taglio al torace. Sotto l’effetto di alcol, ha raccontato di aver avuto uno screzio per futili motivi con due nordafricani. Mentre nel mirino di rapinatori è poi finita una coppia di cinesi, di 27 anni lei e di 25 lui, accerchiata da quattro uomini dell’Est Europa (così li hanno descritti): entrambi sono stati alleggeriti del proprio cellulare, poi hanno visto i banditi fuggire con il bottino verso la stazione. Circondato invece da sei giovani nordafricani un trentenne, che tra i Bastioni di Porta Nuova e via Melchiorre Gioia si è visto portar via il suo Rolex: è stato spinto a terra dai malviventi che gli hanno sfilato il prezioso cronografo.

Ricco bottino anche in corso Como, dove è stato preso di mira un ventenne svizzero, calciatore nel campionato di serie B d’Oltralpe, che aveva trascorso la notte in un locale insieme a un collega. Circondato da una ventina di magrebini, è stato spogliato di tutto: del suo orologio Cartier, degli orecchini, della collana d’oro, del telefono e persino delle scarpe. Calzature speciali che gli erano state fornite dopo un infortunio, la cui suola ha un valore di 700 euro. Dopo il raid dei rapinatori è rimasto scalzo in strada. A poca distanza, in piazza XXV Aprile, una ragazza di 28 anni ha attirato l’attenzione dei carabinieri del Radiomobile segnalando che due persone avevano cercato di rubarle la borsa appoggiata al tavolino di un bar. I militari hanno poi bloccato un libico di 30 anni, senza fissa dimora e con precedenti, denunciandolo per tentato furto. Sempre in questa zona calda della movida, in via Tocqueville, è scoppiata una rissa. Un uomo con una ferita da arma da taglio si è allontanato ancora prima di essere soccorso mentre un altro, senza documenti, che ha riferito di essere un ventisettenne del Sudan, è stato accompagnato in codice giallo al Fatebenefratelli per una ferita al naso.

Intervento pure a Porta Venezia dove in via Lecco all’angolo con viale Vittorio Veneto un italiano di 26 anni è stato avvicinato da due nordafricani che, con la scusa di chiedergli una sigaretta, gli hanno rubato il cellulare. La vittima ha provato ad allontanarli spruzzando lo spray al peperoncino, invano.

E una rissa tra una ventina di persona è stata segnalata a Porta Genova, in via Vigevano: la volante del commissariato Porta Genova ha indagato l’unica persona trovata sul posto, un ventisettenne italiano, più altri tre: un coetaneo individuato successivamente e due di 26, che erano all’ospedale San Carlo per farsi medicare.

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