"Non vogliamo più vivere nella paura"

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di Roberta Rampini

Da piazza Libertà al municipio di Palazzo Calderara, in corteo, passando davanti ai negozi che hanno subito furti e rapine per dimostrare solidarietà. All’insegna dello slogan "non vogliamo più avere paura". Manifestazione di protesta pacifica ieri mattina a Vanzago per chiedere maggiore sicurezza. Promossa dall’associazione “Cuori al Centro” all’indomani di tre rapine e due furti in un mese ai danni di esercizi commerciali. In centinaia hanno sfilato per sollecitare le istituzioni a potenziare il pattugliamento del territorio da parte delle forze dell’ordine. "Il paese è sotto attacco - spiega Sabrina Carulli, presidente del sodalizio – ci sono stati anche numerosi furti in appartamento, atti vandalici e furti all’interno di auto e non meno importante il tentativo di scippo a una mamma con il suo bambino. Come presidente dell’associazione Cuori al Centro e in collaborazione con il Vanzago Social, gruppo molto seguito su Facebook, abbiamo pensato a questa manifestazione e sono contenta che molti vanzaghesi abbiano aderito. Purtroppo le lettere inviate alle istituzioni nelle scorse settimane sono rimaste senza risposta".

Sui cartelli il nome dei negozi che sono stati rapinati e hanno subito furti, sugli striscioni la rabbia dei cittadini, "l’amministrazione comunale è latitante" e le richieste, "Vanzago ha paura, vuole soluzioni". E poi il racconto di chi non si sente più sicuro: "Prima il nostro paese era un’oasi di pace adesso siamo in balia di malviventi, ma non vogliamo arrenderci a questo". Molti chiedono l’istituzione del Controllo del vicinato, "l’altro giorno, per esempio, il passaparola tra vicini di casa per la presenza di tre persone sospette ha evitato che commettessero qualche furto – racconta Maurizio – non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine, ma collaborare". Intanto al megafono l’invito rivolto a tutti è stato quello di denunciare e segnalare al 112 situazioni sospette, "il mio vicino di casa ha subìto un furto ma non è andato a denunciare, invece dobbiamo avere il coraggio di metterci la faccia, così le istituzioni capiscono che siamo davvero spaventati", racconta una vanzaghese. "Già difficile in un Comune piccolo come il nostro aprire un negozio, se poi i commercianti devono vivere nel terrore di essere rapinati chiudono subito – aggiunge Carullo – Arte in Fiore il negozio di creazioni floreali che i trova in centro, aperto da pochissimi mesi non ha ancora riaperto per il trauma subito".

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