"Non buttate via la vita" Il grido di un padre che ha perso suo figlio

Nel 2013 Emanuele Ghidini, 16 anni, prese l’Lsd, si gettò nel fiume e annegò. Gianpietro da allora gira l’Italia per parlare ai ragazzi dei rischi della droga.

"Non buttate via la vita"  Il grido di un padre  che ha perso suo figlio

"Non buttate via la vita" Il grido di un padre che ha perso suo figlio

di Alessandra Zanardi

"Ragazzi, non perdete mai il controllo della vostra mente". Questo l’appello lanciato l’altra sera nel cinema parrocchiale di San Felice, davanti a una platea di giovanissimi, da Gianpietro Ghidini, padre di Emanuele, 16enne bresciano morto il 24 novembre 2013 a causa di una pasticca di Lsd. Quella droga sintetica annientò la lucidità del ragazzo portandolo a compiere un gesto estremo, e così “Ema” si gettò in un fiume e annegò. Il punto nel quale il giovane perse la vita è lo stesso dove, da bambino, aveva liberato insieme a suo padre un pesce rosso. Da allora Gianpietro, attraverso la fondazione Ema PesciolinoRosso da lui stesso creata, gira l’Italia per cercare di sensibilizzare i giovani sui rischi legati alle dipendenze. Sono già oltre 1.600 gli incontri realizzati in oratori, teatri e scuole.

"Quella tragica notte, davanti al fiume dove annegò mio figlio – ricorda – mi restavano solo due possibilità: o lasciarmi a mia volta inghiottire dalle acque, oppure trasformare il dolore in qualcosa di costruttivo, per cercare di salvare altri ragazzi come mio figlio. È stato lo stesso Emanuele a indicarmi la strada, apparendomi in sogno due giorni dopo la sua morte". Da allora Gianpietro racconta la sua storia e quella del suo ragazzo, "storie che sono al tempo stesso di sofferenza e speranza perché il dolore, anche quello più duro da sopportare, può rappresentare un’opportunità per cambiare".

Quella sera Emanuele Ghidini era uscito con alcuni amici più grandi, a festeggiare un compleanno. Qualcuno gli offrì un “francobollo” e lui decise di provare. Quella pasticca di acido gli “salì male”, provocandogli una reazione inaspettata quanto pericolosa. In preda a una crisi, il 16enne si gettò nelle gelide acque del Chiese. Il suo corpo senza vita fu ritrovato il giorno dopo. "Non bisogna aver paura di dire no, fosse anche agli amici", è il messaggio che Gianpietro ha voluto trasmettere, cercando di mettere in guardia da quelle “stupidate” che sembrano innocue, e invece possono portare a pagare un prezzo altissimo. “Lasciami volare”: il titolo del libro curato da Gianpietro Ghidini insieme al "professore strambo" Marcello Riccioni è stato anche il titolo dell’incontro al cinema di San Felice, organizzato col patrocinio del Comune di Segrate e in accordo con l’associazione Genitori dell’Istituto comprensivo Rosanna Galbusera.

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