NoLo, 'capitale' delle case all'asta: quasi 1.500

Fioccano esecuzioni immobiliari a nord di Loreto: una su tre della città

ANALISI Mirko Frigerio  è il presidente di Astasy

ANALISI Mirko Frigerio è il presidente di Astasy

Milano, 22 luglio 2018 - Un quartiere che va all’asta: è quello a nord di piazzale Loreto. Secondo un rapporto recentissimo a cura di Astasy, società che partecipa all’azionariato di Npls Re Solutions del Gruppo Gabetti, è localizzata in questa zona un’esecuzione immobiliare a Milano su tre: 1.447 su un totale di 4.131 immobili all’asta. «La maggior concentrazione di unità immobiliari all’asta si situa nel ventaglio a nord di Piazzale Loreto, e coinvolge quasi al 35% delle esecuzioni meneghine le zone concentrate tra i viali Monza, Brianza, e le vie Padova e Porpora» spiega Mirko Frigerio, presidente di Astasy e coordinatore del suo comitato scientifico.

Eppure si tratta di un quartiere che negli ultimi anni è diventato di tendenza, amato da artisti e designer. Tanto da assumere il nome di NoLo, acronimo di North of Loreto (nord di Loreto) con una assonanza voluta per echeggiare una celebre zona “cool” di New York, SoHo. L’alta concentrazione di aste nell’area ha però una spiegazione se si getta lo sguardo a quello che è successo una decina di anni fa: «Negli anni tra il 2006 e il 2008 c’è stato un eccesso di accesso al credito. Sono stati erogati mutui oltre il valore dell’immobile, al 120%, anche per pagare notaio e tutte le spese accessorie. Con l’avvento della crisi per alcune famiglie della fascia medio-bassa della popolazione è stato impossibile sostenere le rate mensili di un certo importo a causa dell’andamento dei redditi» chiarisce Frigerio.

Non sono escluse dalle esecuzioni anche zone più di pregio. Anche i ricchi, insomma, piangono. Nel 2017 sono apparse in asta unità immobiliari in Brera, in via Sant’Andrea, in San Pietro all’orto, in piazza Duomo e in Galleria Passerella, in Fatebenefratelli, in corso di Porta Nuova. Tornando all’analisi generale, sul totale dei 4.131 immobili all’asta nel capoluogo lombardo, la stragrande maggioranza sono case pignorate: a Milano sono in totale 3.593 – pari al 87% – di cui 431 nuove procedure pubblicate solo nel 2018. Il valore complessivo delle abitazioni pignorate sotto la Madonnina è di circa 657 milioni di euro. Il valore medio è pari a circa 125mila euro: pari a un bilocale di circa 60 metri quadrati sulla circonvallazione o trilocali di circa 80/90 mq molto più in periferia.

 

FALLIMENTI e procedure concorsuali sono 502 – pari 12% del totale, di cui 128 solo nel 2018. Un esempio su tutti l’asta dell’intero comparto di Porta Vittoria, fra via Cena e viale Umbria, a 152 milioni di euro, il valore più alto fra le esecuzioni. Irrisorio – 36, meno dell’1% – il numero di immobili che finiscono all’asta per divisione di eredità o altri motivi.

Qualche curiosità: la più vecchia procedura esecutiva ancora attiva su Milano risale al 1994. Riguarda un’abitazione con giardino in zona Dergano. Ci sono altre 16 procedure attive dagli anni ’90. Dal Duemila al 2005 sono aperte ancora 25, a cui si aggiungono le 700 dal 2006 al 2010 e le 3.390 dal 2011 al 2017. Dal primo gennaio di quest’anno sono state pubblicate 1914 aste, di cui 559 in prima pubblicazione. «Il trend è quest’anno in assoluto aumento e si calcola che entro la fine del 2018 saranno oltre 4.860 gli immobili presenti in asta a Milano» scandisce Frigerio.

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