
Interista e milanese, autore comico di lungo corso, Michele Mozzati (metà del duo Gino & Michele) continua a seguire in casa la sua squadra del cuore. Figuriamoci se potrà non farlo nel prossimo derby. "Vado a San Siro da quando avevo sei anni, con gli amici di sempre. Una squadra così completa non la ricordo da tempo".
In che momento arriva questa partita per le due squadre?
"Presto. Siamo ancora in una fase di studio. Ma sono convinto che potremo assistere a un bello spettacolo. Un’Inter così forte non la vedevo da anni. Lo hanno dimostrato anche le ultime partite delle nazionali. Frattesi e Arnautovic hanno segnato una doppietta a testa non avendo ancora mai giocato con il club".
Si aspetta di vederli in campo prossimamente?
"Spero che Inzaghi riesca a gestire il gruppo, come ha fatto con alterne fortune negli anni passati".
Sarà un derby già decisivo per dare un messaggio al campionato?
"Non penso, ma darà un segnale. C’è grande entusiasmo anche dall’altra parte del naviglio. I tifosi del Milan mi dicono che la squadra piace, anche se io li vedo un po’ più fragili di noi".
Su chi punta per questa sfida?
"Aver visto Barella e Frattesi ha dato indicazione del fatto che possono giocare assieme. Non avevo grandi dubbi. Li vedo fortissimi, vanno a mille".
In compenso, rispetto all’anno scorso, non ci saranno né Lukaku né Tonali.
"Da interista sento grande delusione per Lukaku. Non c’è giustificazione per quel che ha fatto. Dico sempre che il tifoso può essere trattato da sognatore, ma non da cretino. Nel caso del belga mi sono sentito trattato da cretino. Ormai i giocatori dichiarano un’appartenenza non richiesta, e poi la tradiscono. Allora ti chiedi come si fa a investire tante energie per sostenere una persona così. Sono cose che indeboliscono il calcio".
Eppure il derby attirerà nuovamente quel sold out che la nazionale non ha realizzato. Come se lo spiega?
"Nell’appartenenza alla squadra c’è un impeto che con la nazionale talvolta manca. L’operazione-Mancini certo non fa benissimo agli azzurri".
E se Inter-Milan dovesse mai giocarsi lontano dal Meazza?
"Pensi il dolore che può provocare a chi ci è entrato la prima volta nel ‘57. Devono spiegarmi perché dovremmo andarcene. Finora non mi hanno convinto".
Mattia Todisco