"No allo stadio del Milan" Parte la raccolta di firme nel mirino traffico e caos

Si compatta il fronte contrario, presidio degli ambientalisti fissato per martedì . La petizione lanciata da Ceresa: avremo la città invasa da auto e tifosi. .

"No allo stadio del Milan"  Parte la raccolta di firme  nel mirino traffico e caos

"No allo stadio del Milan" Parte la raccolta di firme nel mirino traffico e caos

di Alessandra Zanardi

Manifestazioni e raccolte di firme, cresce e si compatta il fronte del "no allo stadio". Un presidio delle associazioni ambientaliste è annunciato per martedì alle 18.30 davanti alla stazione ferroviaria: si tratta della prima protesta di piazza da quando il Milan ha inserito il quartiere San Francesco tra le possibili aree, dove realizzare un impianto sportivo di proprietà. Intanto, per cercare di scongiurare il rischio che San Donato si ritrovi ad ospitare il nuovo San Siro è stata avviata anche una raccolta di firme. "Se già è impattante il progetto Sportlifecity, che contempla tra l’altro la costruzione di un’arena da oltre 20mila posti, il nuovo - e alternativo - programma dello stadio lo sarebbe ancor di più": è questa l’obiezione mossa dal fronte del "no", spaventato all’idea di una struttura da 70mila spettatori, il doppio della popolazione di San Donato. I timori riguardano soprattutto la viabilità, tanto più che l’impianto sportivo potrebbe essere corredato da aree commerciali, uffici e servizi alberghieri. "Avremo la città invasa da automobili in sosta selvaggia, come già avviene nelle zone vicine a San Siro. Il traffico nei giorni degli eventi sarà completamente impazzito - sono le motivazioni della petizione lanciata su change.org da Paolo Ceresa e già sposata da centinaia di persone -. E cosa dire dei tifosi che arriveranno con la metropolitana e vagheranno per chilometri, diretti allo stadio? Per non parlare dei possibili scontri che avverranno nelle nostre strade, tra le nostre auto, davanti alle nostre vetrine".

Le obiezioni riguardano inoltre il possibile deprezzamento del costo degli immobili e le spese aggiuntive che la collettività si troverebbe a sostenere per l’aumentata attività della polizia locale, la rimozione dei rifiuti post partite, gli eventuali danni a parchi e arredi pubblici. La richiesta è che "il progetto venga abbandonato definitivamente" poiché la realizzazione di una struttura del genere è "contraria all’interesse dei cittadini". La vicenda continua ad alimentare anche il dibattito politico. Dopo il secco "no" allo stadio espresso dai consiglieri Gina Falbo (Insieme per San Donato) e Gianfranco Ginelli (Pd), il leghista Nicola Forenza ha presentato una mozione con la quale si chiede d’istituire sul tema un’apposita commissione consiliare. S’invita anche l’esecutivo locale a convocare un consiglio comunale aperto alla cittadinanza.

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