"No al nido nel cortile della primaria"

In tre giorni le famiglie hanno raccolto 800 firme per chiedere che l’asilo venga costruito altrove

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di Barbara Calderola

"Nido sì, ma non così". Genitori contro il nuovo asilo in via Don Milani che verrebbe costruito nel cortile della primaria togliendo il polmone verde ai piccoli che fanno tempo pieno. Monta la protesta e in tre giorni le famiglie hanno raccolto quasi 800 firme cassando la posizione "scelta dal Comune per la struttura", spiega Giordano Marchetti, capogruppo di Vivere Cernusco, all’opposizione. Era lui a capo della Commissione territorio nel febbraio scorso, prima giunta Zacchetti, che "avrebbe dovuto analizzare l’opera e invece l’amministrazione ha fatto tutto da sola e questi sono i risultati. Il disegno non è mai stato analizzato dai commissari, altrimenti avremmo evidenziato subito il problema".

Il progetto, spedito dieci mesi fa per ottenere i finanziamenti del Pnrr, l’ha spuntata: i 2,1 milioni per rifare daccapo la scuola sono arrivati, ma ora la giunta deve fare i conti con questa ondata di malcontento. "Bisogna trovare un’alternativa senza perdere i soldi - chiarisce il capogruppo - L’idea di fondo, sbagliata, era di non abbattere subito l’attuale asilo per dare continuità al servizio, eliminandolo solo quando fosse stato pronto quello nuovo". È previsto anche un aumento del 10% della capienza, "dagli attuali 55 posti si passerebbe ai futuri 61, con un incremento di spazio di 400 metri quadrati, dagli 860 attuali ai 900 a cantiere chiuso". Numeri che avevano convinto il Piano di Rinascita e pure mamme e papà che vogliono sì un nuovo nido "ma non in giardino", hanno scritto nella lettera che ha raccolto tante adesioni in poche ore. Un modo, dichiarato dagli organizzatori, "per avviare un confronto sulla nuova localizzazione".

Si cerca un’area nel quartiere, ma non è facile: è già stata scartata l’opzione di via Padre Kolbe per mancanza di spazio, in tutto servono 2.700 metri quadrati, c’è da considerare anche l’esterno che incornicerà la struttura. Il Comune ha contatto il ministero dell’Istruzione per concertare il cambio e le sue modalità, sempre che sia possibile senza rimetterci il finanziamento. Ed è corsa contro il tempo, per non perdere i soldi i lavori devono cominciare entro marzo. Un mese fa, Nico Acampora, assessore alla partita, aveva definito il nuovo nido "un tassello fondamentale del piano di riqualificazione che vogliamo lanciare nel rione Tre Torri per coltivarne le potenzialità e renderlo sempre più a misura d’uomo". Adesso però è tutto in bilico.

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