Niente ascensore, montascale vietato Metrò ostile alla bimba con disabilità

Porta Garibaldi, manca l’elevatore per arrivare ai binari M2 e le negano il servoscala perché non è in carrozzina ma sul passeggino posturale. Il papà chiama i carabinieri

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di Giambattista Anastasio

La vicenda capitata a Fortunato Nicoletti e alla sua Roberta testimonia quanto ci sia ancora da fare per rendere inclusivi non solo i mezzi pubblici e Milano, ma anche certe leggi e, quindi, il Paese. In sintesi: in una stazione come quella di Porta Garibaldi, dove convivono due linee della metropolitana, quelle del passante ferroviario e quelle dei treni regionali, Nicoletti non ha potuto usufruire di un’ascensore che potesse trasportare sua figlia Roberta dal piano tornelli al piano binari della M2 semplicemente perché un’ascensore che assicuri questo servizio non c’è. Ma come non bastasse, lo stesso Nicoletti, a domanda, si è sentito rispondere dall’agente di stazione che il montascale elettrico non può essere usato per trasportare passeggini ma solo sedie a rotelle. Quello sul quale siede sua figlia, di appena 5 anni, è, però, un passeggino posturale perché Roberta ha una disabilità grave. Ma poco importa: la legge dice che quei montascale sono fatti per trasportare solo persone sulla sedia a rotelle. E così è in effetti, l’agente di stazione non si è inventata nulla. Al problema strutturale – l’assenza di un’ascensore – si è quindi aggiunto un problema normativo. Anzi, viene da dire: un’assurdità normativa. IN che modo, questo padre e sua figlia avrebbero potuto arrivare in banchina? "Ho dovuto chiamare i carabinieri per ottenere che quel montascale fosse attivato – fa sapere Nicoletti, che è vicepresidente dell’organizzazione di volontariato “Nessuno è escluso“ –. Questo è assurdo. La campagna del Comune e di Atm sull’inclusività del trasporto pubblico assume ancora più i contorni della beffa. Bisogna fare adeguata formazione al personale Atm, bisogna superare la limitazione sull’uso del montascale, che è grave, e installare nuovi ascensori perché Milano non può ospitare le Paralimpiadi con metà delle stazioni della metropolitana non accessibili. Io mi sono rivolto ad un avvocato: faremo un esposto per interruzione di pubblico servizio".

L’episodio è accaduto domenica, l’altro ieri, intorno alle 13.45. Nicoletti e sua figlia hanno preso un’ascensore per raggiungere i tornelli della M2 dal piano strada. Una volta superati i tornelli, Nicoletti ha chiesto se ci fosse un’altra ascensore per raggiungere i binari e la risposta è stata negativa. Quindi ha chiesto del montascale e la risposta è stata quelle già riferita. Da qui la scelta di chiamare i carabinieri, il cui intervento non si è reso necessario perché nel frattempo il personale Atm ha attivato il montascale. "Siamo dispiaciuti per quanto accaduto – fanno sapere dall’Azienda di trasporto –, segnalazioni di questo tipo aiutano a migliorare il nostro servizio. La stazione della M2 di Porta Garibaldi è sprovvista di un’ascensore che conduca dai tornelli alla banchina perché la conformazione strutturale della stazione non ne consente l’installazione. Ma – fanno sapere da Atm – siamo al lavoro per risolvere questo problema e speriamo di trovare una soluzione in tempo per le Olimpiadi Invernali del 2026. Le linee più recenti, come la M5 e la M3, sono già oggi accessibili al 100%, quelle più datate, come la M1 e la M2, lo sono solo al 60%. Ma siamo al lavoro per migliorarne l’accessibilità". Nel frattempo dalla stessa Azienda consigliano di ricorrere all’Infoline per sapere "quali stazioni della metropolitana siano accessibili e pianificare di conseguenza gli spostamenti".

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