Neuropsichiatria dell’infanzia slitta il trasferimento al San Carlo

Il presidente del Municipio 6: "È un dietrofront". L’Asst: non risulta. La Regione: progetto solo rinviato

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Slitta, quantomeno, il trasferimento delle Uonpia - Unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza - di via Remo La Valle al Giambellino e di via Val d’Intelvi a Baggio in una palazzina dell’ospedale San Carlo di Milano. L’aveva deciso l’Asst Santi Paolo e Carlo, dalla quale dipendono i due servizi, motivando l’operazione con la volontà di "concentrare in un’unica sede diverse professionalità e competenze attualmente suddivise, con benefici per i pazienti in termini di multiprofessionalità di intervento, continuità del servizio, orario di apertura e comfort ambientale". Il direttore Matteo Stocco aveva assicurato che gli spazi che ospitano attualmente le due Uonpia (in affitto) "non saranno abbandonati, ma riqualificati per potenziare le attività territoriali: in Val d’Intelvi verranno ampliati i risicati spazi dell’attiguo Cps e saranno implementati nuovi servizi territoriali di Psichiatria, in via Remo la Valle il consultorio adiacente alla Uonpia potrà usufruire di spazi aggiuntivi".

Spiegazioni che non avevano convinto i sindacati, i comitati di cittadini e il centrosinistra in rivolta per il trasferimento, che hanno interessato i rispettivi Municipi.

E il presidente del Municipio 6 Santo Minniti, ieri sera, festeggiava prima su Facebook e poi con un comunicato stampa un "dietrofront di Regione sulla chiusura" della Uonpia di via Remo La Valle, che dipende dal suo parlamentino. "I giovani del Giambellino rischiavano di perdere l’ultimo presidio dedicato loro", che se trasferito "lontano dall’utenza fragile dello storico quartiere popolare" comporterebbe il rischio di "perderne buona parte che non sarebbe in grado di coprire distanza e costi di trasporto, e di perdere la risorsa preziosa dalla rete territoriale fatta di associazioni, scuole e parrocchie che con la Uonpia collaborano - spiega Minniti –. È partita da questa convinzione, nelle scorse settimane, una dura battaglia della rete territoriale del Giambellino e del Municipio 6 che con presìdi di protesta, una raccolta firme che in pochi giorni ne ha raggiunte 500, e una delibera del Municipio 6, chiedevano a Regione di fare dietrofront". "Lettura confermata dalla stessa Regione che, con successiva delibera, ha deciso di tornare sui propri passi, riconoscendo che il servizio doveva rimanere vicino al quartiere", canta vittoria Minniti.

La delibera in questione è del 23 maggio scorso, e riguarda interventi su strutture sanitarie da finanziare coi soldi del Pnrr. Nella tabella contenuta in un allegato si legge che il milione di euro destinato all’"adeguamento palazzina ex convitto n.3 presidio ospedaliero San Carlo per trasferirvi al piano R le Uonpia di Remo La Valle e Val d’Intelvi" risulta "finanziabile" ma "rinviato: l’accentramento dei servizi nel presidio ospedaliero priva il territorio ed è ricompreso in un piano da valutare con l’Unità operativa Programmazione". Un giudizio che Minniti interpreta come una vittoria definitiva. Tuttavia l’Asst Santi Paolo e Carlo, contattata dal Giorno, risponde che all’ospedale non risultano indicazioni della Regione in merito, e dall’assessorato al Welfare di Palazzo Lombardia precisano che il progetto non è annullato, ma solo rinviato.

Giulia Bonezzi

Marianna Vazzana

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