Maurizio
Cucchi
Arrivo in "Contrada della torre de’ Moriggi" con un sorriso interiore, ricordando il tempo in cui qui venivo da ragazzo, uscendo dall’Università Cattolica, per un bicchiere e un incontro sentimentale. Mi guardo attorno, notando i mutamenti della zona, i molti tavolini all’aperto, lì sulla piazzetta col bistrot "Al canton" e mi porto un poco più avanti, dove un tempo si osservava una sorta di grande prato con rovine popolato dai me amatissimi gatti, con una gentil signora che li nutriva. Ora lì, luogo del Palazzo Imperiale Romano dell’imperatore Massimiano, è da tempo tutto in bell’ordine. Ma non sono qui in veste di guida turistica. Mentre aspetto di entrare alla storica Taverna Moriggi, osservo comunque la targa dedicata a Giovanni Battista Bazzoni (18031850), che in contrada visse parte della sua breve vita e scrisse (il romanzo "Il castello di Trezzo", per esempio), frequentò il bel salotto della contessa Maffei, ebbe fama al suo tempo essendo invece oggi dimenticato. Anche da me e cercherò di rimediare. Osservo dunque le mura di via Morigi, e non sono in attesa di una ragazza, ma di un conoscente stimato che non vedo da prima del Covid. È Antonio Baldo, al quale voglio dare una copia di un mio libro riedito e rinnovato quest’anno, e cioè "La traversata di Milano". Il destinatario del mio modesto omaggio è un promotore di iniziative culturali e conoscitore della nostra città, pur essendo di origini campane (cilentane, per l’esattezza), ben più anche di molti milanesi. Appassionato di cinema e di gastronomia, sociologo, aveva creato un Caffè Letterario in cui coniugava gastronomia e cultura. E spesso, in un quasi recente passato, ne sono stato ospite per introdurre amici bravi poeti, e ricordo Michele Hide e Fabrizio Bernini. Ci ritroviamo dunque con piacere e ci accomodiamo alla Taverna, con un buon bicchiere, venendo a sapere che ogni domenica, dalle 19, il locale offre musica jazz dal vivo. Ed è allora certo che ci tornerò per ascoltarla.