Milano, è tornata la nebbia. E lo smog è alle stelle/ FOTO

La 'scighera' avvolge la città e tutta la Val Padana: un pericolo sulle strade e per la salute

Nebbia a Milano

Nebbia a Milano

Milano, 8 gennaio 2020 - Freddo, nebbia e smog. Così i lombardi, e in particolare i milanesi, si sono svegliati anche questa mattina. L'evoluzione meteo di questi giorni non fa altro che confermare il fatto che gli anticicloni nei periodi invernali non sono sempre sinonimo di sole e clima gradevole. L'altra faccia dell'alta pressione infatti, ci mostra atmosfere grigie, rigide e nebbiose contraddistinte inoltre da una  qualità dell'aria davvero pessima a causa dell'inquinamento.

Anche se la nebbia ha qualcosa di misterioso e riporta alla mente scritti di poeti famosi, non è affatto misteriosa dal punto di vista metereologico. Come si legge sui manuali si tratta di un fenomeno di  "idrometeora che si forma per condensazione, in prossimità del suolo, del vapor acqueo in minuscole goccioline d’acqua, dell’ordine di 5-10 micron di diametro, che modificano le proprietà ottiche dell’aria, riducendo la visibilità. La nebbia inizia a formarsi quando l’umidità relativa di una massa d’aria raggiunge il 100%, ovvero quando si ha la saturazione del vapore acqueo in essa contenuto". La nebbia di oggi è anche figlia della cattiva qualità dell’aria. Infatti, il vapore acqueo si condensa con maggiore velocità nell’aria inquinata grazie alla presenza della polvere; le particelle inquinanti aumentano, inoltre, la durata e la frequenza delle nebbie perché costituiscono il supporto ideale per la condensazione del vapore nelle goccioline di nebbia. Quindi quella che avvolge le città in questi giorni non è propriamente la romantica nebbia di cui cantava Pascoli e che i milanesi definiscono 'scighera' in dialetto. Oggi la nebbia è qualcosa di più insidioso, non solo per chi guida, ma anche per chi respira.

Un recente studio ha dimostrato come la Pianura Padana sia la zona d'Europa più inquinata: questo perché, essendo essa un'ampia area chiusa su tre lati, in mancanza di ventilazione e in presenza di nebbia, i gas inquinanti prodotti dall'uomo rimangono incastrati, fermi, sospesi ad altezza uomo, con conseguenze anche gravi per la salute. Sulla Val Padana, infatti, molte città e parecchie aree rurali si ritrovano a fare i conti con forti riduzioni alla visibilità specie di notte e nelle ore prossime all'alba quando le basse temperature faranno da carburante alla coltre nebbiosa. Col passare dei giorni, a causa dello scarso rimescolamento dell'aria nei bassi strati dell'atmosfera, le nebbie potranno persistere, anche se in sollevamento (presenza di nubi basse/cielo coperto), durante le ore centrali del giorno.

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