Milano, 11 febbraio 2025 – Al via gli accertamenti tecnici a casa di Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il salvadoriano che ha ammesso di aver strangolato la compagna Jhoanna Nataly Quintanilla, baby sitter di 40 anni, e di averne nascosto il corpo simulando un allontanamento volontario della donna. La versione dell’uomo, che asserisce di aver ucciso la sua compagna involontariamente durante un gioco erotico, deve ancora essere verificata e molti sono gli accertamenti da fare ancora.
I rilievi in casa potrebbero confermare o smentire la sua versione a seconda della presenza o meno di eventuali tracce ematiche.

Gli accertamenti nell’appartamento
Intanto proseguono gli accertamenti. Questa mattina gli uomini della Sezione Rilievi del Comando provinciale di Milano e gli investigatori del Nucleo investigativo sono entrati nell'appartamento in piazza dei Daini, in zona Bicocca a Milano, nel giorno del sopralluogo tecnico-scientifico finalizzato soprattutto alla ricerca di tracce. Nell'appartamento, i militari cercheranno elementi ed eventuali tracce ematiche che potrebbero smentire (o avvallare) il racconto dell'uomo.
Gli interrogativi
I Carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche sono arrivati nell'abitazione nella zona nord di Milano, prima delle 10. I mezzi sono entrati nel cortile interno del grande condominio e i tecnici hanno iniziato le attività. Gli investigatori devono ancora far luce su diversi quesiti, sia sulle modalità della morte della donna sia sull'occultamento del cadavere. Per questo ci si concentrerà sulla ricerca di ogni traccia utile. Successivamente, alle 11.30, la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e il pubblico ministero Alessia Menegazzo hanno raggiunto l'appartamento.
Le ricerche del corpo
Sempre stamani sono riprese le ricerche del corpo della donna dei carabinieri - assieme a un'apposita squadra dei vigili del fuoco dotata di drone e coordinati dalla pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella - nei campi tra Inzago e Cassano d'Adda, in provincia di Milano. La base operativa è nella caserma della Compagnia di Cassano D'Adda. Il 48enne, che in un primo momento aveva simulato l'allontanamento volontario di Jhoanna, non ha fornito indicazioni precise su dove avrebbe gettato il corpo, nascosto in un borsone, dicendo di averlo lasciato in un fosso tra Cassano d'Adda e Treviglio.