RUBEN
Cronaca

Natale, dilagano le "truffe di beneficenza"

Razzante* Con l’avvicinarsi del Natale si moltiplicano i gesti di generosità e solidarietà verso i più bisognosi. Oltre al boom...

Razzante* Con l’avvicinarsi del Natale si moltiplicano i gesti di generosità e solidarietà verso i più bisognosi. Oltre al boom...

Razzante* Con l’avvicinarsi del Natale si moltiplicano i gesti di generosità e solidarietà verso i più bisognosi. Oltre al boom...

Razzante*

Con l’avvicinarsi del Natale si moltiplicano i gesti di generosità e solidarietà verso i più bisognosi. Oltre al boom di acquisti, si registrano in questo periodo tante donazioni in favore di organizzazioni a scopo benefico, che si prodigano per categorie di persone disagiate e in difficoltà. Purtroppo, però, non tutti questi aiuti vanno a buon fine. Molte somme donate in buona fede per nobili cause finiscono nelle mani di malfattori e truffatori, che utilizzano espedienti subdoli per convincere le persone a fare beneficenza. Il rischio di incappare in truffe, soprattutto online, cresce a dismisura proprio nel periodo prenatalizio, quando stanchezza, confusione e frenesia fanno abbassare le difese e rendono i cittadini consumatori più vulnerabili ai raggiri.

Non a caso si parla con sempre maggiore insistenza di truffe di beneficenza. I criminali informatici in molti casi si spacciano per dipendenti di organizzazioni no-profit e raccolgono fondi che in realtà si mettono in tasca direttamente. Lo fanno o con raccolte “porta a porta” o attraverso finti siti web che scimmiottano i siti web ufficiali di organizzazioni umanitarie ed enti di beneficenza. Cause apparentemente nobilissime, come il sostegno alle popolazioni alluvionate e colpite da catastrofi naturali o ai bimbi orfani o ai soggetti affetti da malattie rare possono rivelarsi lo specchietto per le allodole utilizzato da autentici malfattori per appropriarsi di somme di denaro anche ingenti versate ingenuamente da ignari benefattori. Occorre prevenire questi pericoli filtrando accuratamente richieste di aiuto e non assecondandole se non dopo alcune verifiche. Ad esempio, se si riceve un messaggio di ringraziamento da un’organizzazione di beneficenza pur non avendo effettuato alcuna donazione, meglio lasciar cadere la cosa senza fornire informazioni personali: si tratta di un pericoloso tranello.

*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica