Nascono i “Gatti teatranti” La compagnia degli invisibili "Recitare è il nostro riscatto"

L’idea è di Stefano Costelli che scrive opere sui quartieri interpretate da 6 attori tra cui clochard

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di Marianna Vazzana

"Il teatro è come una scossa: fa prendere consapevolezza, fa nascere un’esigenza. Anche la persona più fragile capisce di potersi risollevare se le viene data un’opportunità. E la scoperta di sé che nasce sul palcoscenico cambia anche la vita". La luce negli occhi è quella di chi parla di un sogno finalmente realizzato. Quello di Stefano Costelli, di 62 anni, fondatore dei “Gatti teatranti“, la compagnia di artisti amatoriali nata sotto l’ala dei “Gatti spiazzati“, associazione creata 6 anni fa da Aldo Scaiano e Onofrio Mastromarino che hanno unito esodati, disoccupati e senzatetto trasformandoli in guide turistiche speciali che mostrano la città con lo sguardo di chi in strada vive o ha vissuto. Ecco, Costelli, che recita nel tempo libero da 31 anni, ha voluto dare al gruppo anche un’anima teatrale mettendo in scena storie sulle curiosità dei quartieri della città. "Io ho conosciuto i “Gatti spiazzati“ 4 anni fa – racconta – quando vivevo alla Casa del giovane lavoratore don Orione – e me ne sono innamorato, diventando “gatto spiazzato“ a mia volta". La sua vita è cambiata nel 2013. "Ero un consulente aziendale, avevo una bella casa e una famiglia. Sono sopravvissuto a un infarto, uscendo dall’ospedale con 5 by-pass, e ho voluto lasciare il mio lavoro per dedicarmi alla mia grande passione: il teatro. Perché mi sono reso conto che la vita sempre sotto pressione mi stava spegnendo". Per due anni ha “vissuto di rendita“, poi si è arrangiato con lavoretti. "A poco a poco ho perso tutto: la casa, la famiglia (anche se mantengo un buon rapporto con i miei tre figli). Ora vivo con il reddito di cittadinanza, ho un posto letto e sono un “carissimo“, tra gli ospiti dell’Opera Cardinal Ferrari", dove trova un pasto caldo tutti i giorni. Ma la sua vera missione è "far scoprire la bellezza del teatro a tutti, soprattutto ai più fragili. Per 13 anni ho diretto un gruppo di diversamente abili, che chiamo così anche se odio questa definizione".

E ora si dedica alla sua nuova compagnia, quella dei “Gatti teatranti“, fondata da pochi mesi. La sala prove? "Il porticato dell’elefante al Castello Sforzesco“. All’aria aperta. E gli attori sono sei, tre donne e tre uomini, tra i 50 e i 74 anni. "Più due che entreranno a breve. Hanno tutti storie difficili alle spalle, qualcuno dorme per strada o nei centri di accoglienza. Il mio obiettivo è prima di tutto far ritrovare la dignità: anche lavarsi, farsi la barba per partecipare è un primo passo. Poi il resto: recitare insegna a interagire con gli altri, a parlare ma anche a tacere". Il primo spettacolo è andato in scena davanti alla biblioteca di Baggio in via Pistoia, grazie al Municipio 7. "Gli attori hanno parlato della chiesa di Sant’Apollinare vecchia con l’organo leggendario, del tram Gamba de legn, del Pret de Ratanà e dell’antico monastero". Adesso "sto contattando tutti gli altri Municipi per proporre spettacoli". Intanto, l’Opera Cardinal Ferrari è pronta a spalancare le porte alla compagnia per le prove al coperto.

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