
La droga nascosta in auto
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Milano, 24 febbraio 2021 - Le auto-imbosco erano parcheggiate in posti strategici: luoghi trafficati di Milano, ma allo stesso tempo traverse interne e anonime. Prendete la Citroen Xsara utilizzata abitualmente da Agatino Maurizio Scollo e Antonio Pellegrino Frisoli: ferma dal 27 maggio al 12 luglio 2019 in via Linati, in zona Precotto. Ferma sì, ma continuamente aperta dagli spacciatori per prendere la droga che serviva in quel momento: 110 prelievi in 47 giorni, più di due viaggi al giorno per rifornire i pusher di medio livello e i cavallini di strada. Forse basta questo particolare per descrivere quanto fosse organizzata l’associazione a delinquere smantellata ieri dagli agenti della Narcotici della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Domenico Balsamo: 37 in manette (36 in cella e uno ai domiciliari) tra presunti capi come l’arcinoto broker della cocaina Pietro Amante, emissari di altre Regioni come Rocco Camillò (detto "Il geometra") e Francesco Buongiorno (che Amante indicava "Ostun" sulla sua agendina del dare-avere perché residente nella brindisina Ostuni) e personaggi emersi di recente in altre inchieste come Nicholas Ghizzardi (uno dei componenti della banda di rapinatori sgominata dall’operazione "The Mask") e Demis Notarianni (ritenuto uno degli addetti ai sopralluoghi per il tentato colpo nella villa di Paderno Dugnano del 2 agosto 2019 in cui rimase ferita una bambina). Gli investigatori, coordinati dal capo della Dda Alessandra Dolci e dal pm Bruna Albertini, sono partiti dai contatti di Santo Tucci, il "killer delle carceri" arrestato il 2 ottobre 2018 in via Settembrini con hashish, cocaina e due pistole. Da lui sono risaliti a Scollo e quindi ad Amante, ricostruendo tutta la catena di fornitori, importatori e distributori di stupefacente tra Milano e hinterland. Senza dimenticare la trasferta a Roma per consegnare cinque chili di cocaina e uno di marijuana al capitolino Giuseppe Pelli. In cella è finito anche Diego Russo, incensurato di 44 anni che aveva messo a disposizione della banda la sua trattoria Latteria 78, gestita fino al febbraio 2019 di fianco alla sua abitazione di 30 metri quadrati (sequestrata) all’angolo tra via Orti e via Curtatone: in quel locale, si riunivano abitualmente Amante e gli altri per mettere a punto le strategie criminali del momento. Tra i contatti di "zio Piero" e Buongiorno è emerso anche un imprenditore italiano di stanza in Nord Europa, manager di un’azienda specializzata in noleggio e montaggio di tensostrutture temporanee per eventi: "Quelle tende che mi hai dato stanno bene... eventualmente quando possiamo montare le altre?", il linguaggio criptato captato dalla polizia. Criptato come i telefoni che il gruppo utilizzava abitualmente per schivare le intercettazioni: telefoni come il Bq Aquarius di Scollo, dotato di tecnologia per cancellare da remoto contenuti compromettenti e sim rigorosamente con gestore olandese.