Mutui da record in Lombardia Meno domande ma debiti più alti

Nel primo semestre la frenata delle surroghe ha determinato una calo delle richieste alle banche. Mai negli ultimi dieci anni però nella regione si era raggiunta la cifra media di 161.433 euro

di Luca Balzarotti

Frena la domanda dei mutui nel primo semestre, mentre il valore dei prestiti ha raggiunto cifre record nell’ultimo decennio. A incidere sulla contrazione delle richieste di finanziamenti è stato lo stop alle surroghe che avevano caratterizzato il biennio 2020-2021 grazie a tassi convenienti. In Italia, nel primo semestre dell’anno il rallentamento è stato del 23,4%. In Lombardia del 21,9%. L’altra faccia del mercato dei mutui sono gli importi che hanno raggiunto invece valori record: la media nazionale di 145.154 euro, in crescita del 5,4% rispetto al primo semestre 2021, è la più elevata degli ultimi 10 anni. In Lombardia è ancora più alta: 161.433 euro.

L’importo più alto è nel Milanese con mutui da 187.506 euro. L’unico sopra la media regionale. A seguire si trovano Como con 154.972 euro, Monza con 149.549 euro, Brescia con 146.593 e Bergamo con 146.165. I valori meno alti, invece, sono concentrati nella Bassa Lombardia: a Pavia la cifra scende a 128.119 euro, con Mantova che fa segnare 128.268 euro. Cremona (133.897) e Lodi (134.295 euro) completano le quattro province con valori inferiori alla media nazionale. Qui si registra anche la frenata più significativa della domanda di mutui: Cremona e Pavia con il 26,4 e il 26,3% sono ai vertici in Lombardia, seguite da Lodi col -24,3%. A Milano la contrazione è stata del 23,9%, un risultato superiore alla media lombarda (-21,9%). "Nel primo semestre dell’anno la domanda di mutui ha beneficiato ancora della vivacità degli under 35, che sono arrivati a spiegare oltre un terzo delle richieste. Nonostante la crescita dei tassi di questi ultimi mesi, che potrebbe aprire nuovi scenari nel prossimo futuro, i giovani continuano a mostrare interesse nei confronti dell’investimento prima casa, soprattutto verso soluzioni meno energivore – commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF –. In generale, il fenomeno si inserisce in un quadro caratterizzato dalla prosecuzione degli incentivi governativi (agevolazioni ai giovani, bonus prima casa, superbonus 110%), all’interno del quale le compravendite immobiliari residenziali evidenziano un’evoluzione ancora positiva malgrado le incertezze generate dal contesto geopolitico e dall’inflazione in aumento, con il conseguente impatto sui tassi d’interesse applicati".

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