Museo della Resistenza Sala: "Il glicine è salvo Avanti con il cantiere" Gli ecologisti esultano

Il sindaco apre "alla modifica del progetto, i costi aggiuntivi sono bassi. I quattro tigli e il bagolaro? Due piante restano, per le altre vedremo". Dai Verdi all’Anpi fino a FdI e FI, la soddisfazione in città è bipartisan. .

Museo della Resistenza  Sala: "Il glicine è salvo  Avanti con il cantiere"  Gli ecologisti esultano

Museo della Resistenza Sala: "Il glicine è salvo Avanti con il cantiere" Gli ecologisti esultano

di Massimiliano Mingoia

Salvi il glicine e due tigli su quattro, avanti con al realizzazione del Museo nazionale della Resistenza in piazzale Baiamonti. Dopo un incontro mattutino con i promotori della petizione che ha raccolto 51 mila adesioni pro-glicine, il sindaco Giuseppe Sala annuncia la fumata bianca: "La nostra proposta, che ha riscontrato consensi, è di salvare integralmente il glicine, che verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio d’anni tornerà com’è oggi. Poi ci sono cinque piante: quattro tigli e un bagolaro. Due tigli li salveremo al 100%, per gli altri si lavorerà. È una soluzione di compromesso. non è certo che riusciremo a salvare tutti gli alberi. La nostra proposta deriva da una modifica del progetto del Museo della Resistenza, che non comporta costi eccessivi e non farà allungare i tempi dei lavori".

Il primo cittadino, subito dopo, annuncia che oggi il Comune consegnerà l’area al ministero della Cultura, promotore del Museo nazionale della Resistenza, per permettergli di delimitare il perimetro e avviare il cantiere.

Il caso glicine sembra chiuso, anche perché i soggetti che hanno partecipato all’incontro mattutino – Giardini in Transito, Libera Milano, Circolo Arci Lato B, Vivisarpi e Circolo Combattenti e Reduci di via Volta – parlano di "risposta che viene incontro alle aspettative che erano alla base della petizione. Spiace che questo confronto tecnico sia avvenuto a progetto esecutivo in atto, quando invece bastava pensarci per tempo e si sarebbero potuti salvare tutti e quattro i tigli". Nel pomeriggio, intanto, a Palazzo Marino gli assessori Elena Grandi (Verde) e Giancarlo Tancredi (Rigenerazione urbana) spiegano i dettagli dell’operazione. La prima sottolinea che "la bella manifestazione di civismo della città ha aiutato a sensibilizzare tutti sul tema", il secondo evidenza che "il progetto degli spazi interni non cambia, mentre cambierà quello degli spazi esterni che ospiteranno il glicine. I costi per le modifiche del progetto non sono rilevanti, ma non abbiamo ancora una stima precisa. I tempi di realizzazione del Museo non cambieranno. La posa della prima pietra? Da domani (oggi, ndr) parte il cantiere. L’apertura è prevista entro le Olimpiadi 2026". Tancredi aggiunge che "la potatura del glicine è resa necessaria dal fatto che una parte della pianta è sul sedime del nuovo edificio. Intanto saranno piantati cinque nuovi platani".

Le reazioni politiche sono positive e bipartisan. Il capogruppo dei Verdi in Comune Carlo Monguzzi esulta: "Vittoria! Dopo mesi di assurda resistenza del sindaco e di assessori che volevano a tutti i costi abbattere gli alberi, ora il Comune fa retromarcia e modifica al progetto. Alla buon’ora!". L’assessore regionale Gianluca Comazzi (FI) parla di "vittoria di tutti i milanesi, finalmente il sindaco Sala si è ravveduto", il deputato Riccardo De Corato aggiunge che "noi di FdI siamo sempre stati contro l’abbattimento del glicine". I presidenti nazionale e milanese dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo e Roberto Cenati, infine, notano che "antifascismo e ambientalismo sono due facce della stessa medaglia".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro