Milano, 27 aprile 2020 - Possono vantare di essere il "più grande museo d’Italia" grazie al circuito che raccoglie oltre 150 istituzioni culturali. Dagli splendidi siti Unesco a musei come Hangar Bicocca (per ora assente Prada), Triennale, con il suo giardino , a case museo che sono dei veri gioielli come Poldi Pezzoli, Boschi di Stefano e Mangini Bonomi. E sono trentamila gli abbonati che hanno la card che dà diritto a sconti e riduzioni nei siti culturali, il 18 per cento under 30. L’associazione Abbonamento Museo quest’anno, rivendica orgogliosa Simona Ricci, direttrice, compie 25 anni. L’iniziativa nata in Piemonte è poi decollata nel 2015 anche in Lombardia, sostenuta dalla Regione.
«Un compleanno che cade in un momento particolarissimo e difficile per tutti ma crediamo che il modo migliore per festeggiarlo sia continuare a lavorare, progettando appunto la fase 2".
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha ipotizzato nei giorni scorsi, la riapertura dei musei e siti archeologici "a maggio, non dal 4 ma più avanti", per quelli in grado di "rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico". "La ripartenza - dice la direttrice - vedrà da parte nostra insistere molto sulla valorizzazione di luoghi e mete che hanno spazi ampi, per consentire ai visitatori di stare finalmente all’aperto e godere del ricco patrimonio culturale e archeologico. Credo che psicologicamente tutti noi ne abbiamo bisogno. Penso dunque alle Ville, da Fogazzaro Roi, antica dimora estiva dello scrittore Antonio Fogazzaro, a Oria, località di Valsolda, in provincia di Como, affacciata sulla sponda italiana del Lago di Lugano. A Villa Carlotta. E poi penso ai siti Unesco, alcuni affascinanti come Isolino Virginia, sul lago di Varese e al parco delle Incisioni rupestri. Qui rispettare il distanziamento sociale è più facile". Senza considerare che il governo nella fase 2 e poi in quella successiva cercherà di facilitare un turismo "di prossimità" e i lombardi hanno tesori unici da riscoprire.
Per gli abbonati nessun timore. "potranno chiedere la proroga del loro abbonamento per i mesi in cui per via del lockdown non hanno potuto usufruirne", spiega Ricci. L’anno scorso dagli abbonamenti, aggiunge, "abbiamo incassato 1 milione e 200 mila euro e le previsioni quest’anno sono di un dimezzamento degli incassi". Attualmente i 27 dipendenti che sono il motore dell’Associazione Musei sono in cassa integrazione a rotazione "pronti a rientrare a regime appena tutto ripartirà. Non potevamo correre il rischio di perdere un patrimonio di relazioni costruite in tanti anni di duro lavoro sui territori", conclude la direttrice.
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