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Cascina Campazzo, ventilatori sempre accesi per mucche sotto stress

Si utilizzano anche integratori per dare la “carica“ a 130 bovini che, a causa del caldo, producono meno latte

Andrea Falappi, titolare dell’allevamento a Cascina Campazzo

Milano -  Mucche sull’orlo di una crisi di nervi. "Colpa del caldo che è fonte di enorme stress per i ruminanti. Il loro apparato digerente è un’enorme “stufa” che in inverno li fa star bene. Basta però che le temperature superino i 24 gradi perché gli animali entrino in sofferenza e producano meno latte" spiega Andrea Falappi, titolare quasi 70enne dell’azienda zootecnica (la più grande di Milano) a Cascina Campazzo, vicino piazza Abbiategrasso. Una tipica corte lombarda, la cui struttura originaria risale al XVIII secolo, che si sviluppa su circa 60 ettari: nel passato faceva parte dell’impero Ligresti ma dal 2014, dopo un lungo contenzioso, la cascina è divenuta di proprietà del comune di Milano. La famiglia Falappi ne è affittuaria dal 1952, occupandosi sia della coltivazione dei campi per il foraggio che dell’allevamento di circa 130 capi di razze frisona e jersey. Oltre alle manze e alle gravide, al momento sono 70 le mucche in lattazione che stazionano sotto pale e turbo-ventilatori sempre accesi o si fanno delle “doccette“ per fuggire dall’afa: "Evitano con intelligenza le stalle al chiuso dove non ci sono sistemi di ventilazione" spiega l’allevatore.

La calura per i bovini è davvero deleteria: "Per lo stress da caldo le mucche riducono di molto la loro dieta quotidiana di foraggio (ingurgitano in media 45 chilogrammi di fieno, mais e soia). Di conseguenza cala la produzione del latte dal 10% al 15% rispetto ai tempi normali: si passa da 30 litri al giorno pro capite a 25/26 litri. Inoltre il loro sistema immunitario ne risente e gli animali diventano più suscettibili alle infezioni batteriche alle mammelle o alle zampe. Crolla pure il tasso di fertilità fino al 60% e allungandosi il tempo fra un parto e l’altro si deprime ulteriormente la produzione di latte". È interesse anche economico degli allevatori garantire il benessere degli animali: oltre alla ventilazione si scioglie una sorta di “Polase” nell’abbeveratoio, "un integratore a base di sali minerali che fornisce un sostegno e dà la carica".

Per gli allevatori l’estate è il periodo più intenso: qui ci lavorano in quattro e dà una mano anche un ragazzo di 15 anni che svolge l’alternanza scuola/lavoro. La mungitura è meccanizzata ma la sveglia non è in piena notte: "Per noi la prima mungitura è alle 7, farla alle 4 del mattino è una tradizione rispettabilissima ma solo una consuetudine". Il latte crudo è destinato quasi tutto alla produzione di grana padano ma lo possono acquistare anche i consumatori finali nel distributore automatico (a 1 euro al litro). A settembre è in programma la messa in funzione di un laboratorio interno per la produzione di yogurt: "Sarà l’unico yogurt made in Milano a km zero" annuncia Falappi.