Moschea, il Tribunale chiede i documenti sugli immobili a bando

Prima di entrare nel merito del ricorso di Muslim Center i giudici vogliono dettagli su via Esterle e Marignano

Prima di decidere sul ricorso, i giudici vogliono conoscere ogni dettaglio degli immobili sui quali sono stati chiamati a esprimersi. L’argomento è quello del bando lanciato dal Comune per individuare organizzazioni o associazioni religiose interessate ad acquisire un diritto di superficie trentennale sull’edificio di via Esterle 15-17 e sull’area di via Marignano per la realizzazione di luoghi di culto. Il Tar è stato chiamato in causa dai vertici del Milan Muslim Center, che hanno impugnato il provvedimento di non ammissione alla fase di valutazione dell’offerta tecnica per il fabbricato di via Esterle (che in passato ospitavano i bagni pubblici), che alla fine è stato aggiudicato alla Casa della Cultura musulmana di via Padova 144.

I ricorrenti hanno chiesto la riammissione in gara per via legale, con istanza di sospensiva cautelare dell’esclusione. Due giorni fa, il Tribunale ha emesso un’ordinanza in cui si specifica che "dalla documentazione in atti non emerge la natura giuridica delle aree della cui assegnazione si tratta, e in particolare non risulta se essi siano demaniali, patrimoniali indisponibili o patrimoniali disponibili". Visto che questo dettaglio, hanno aggiunto i giudici, è di "rilevanza centrale" per capire se la questione sia di competenza del giudice amministrativo, il Tar ha chiesto a Palazzo Marino di produrre "una relazione, con la relativa documentazione di supporto, nella quale indichi quale sia, secondo la prospettiva dell’amministrazione, la natura giuridica dei beni della cui assegnazione si tratta". Per questo, la camera di consiglio è stata posticipata al prossimo 7 settembre. A inizio luglio, il rappresentante del Muslim Center Mozibur Rahman ha spiegato via comunicato che l’associazione è stata esclusa "con la motivazione di non aver effettuato il sopralluogo dell’immobile e di non avere tra i suoi scopi statutari il culto".

E ancora: "Abbiamo presentato un ricorso al Tar chiedendo di essere riammessi alla gara, affinchè la nostra proposta possa essere valutata ed essere confrontata alle altre in modo che venga scelto il progetto migliore nell’interesse della nostra comunità, del Comune e di tutta la cittadinanza".

N.P.

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