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Monopattini a Milano: sequestrati 1.700 mezzi in sosta selvaggia, il doppio del 2021

Succede soprattutto nel centro storico e nell’area di Porta Garibaldi e San Marco e dipende dai diversi servizi di sharing

Un monopattino elettrico posteggiato in un parcheggio per disabili

Ovunque, nelle città italiane, proliferano i monopattini. E con l’aumentare del loro numero – unito alla stagnazione dei parcheggi riservati – crescono anche le soste selvagge. Negli ultimi cinque mesi, solo a Milano, sono stati sequestrati oltre 1.700 monopattini perché posteggiati su marciapiedi, strisce pedonali, parcheggi per auto e bus, persino posti riservati ai disabili. Si tratta di una media di 12 mezzi al giorno: il doppio rispetto al 2021.

Il problema si registra maggiormente nella zona del centro storico, ma anche nell'area compresa tra Porta Garibaldi e San Marco. I cinque luoghi della città in cui sono avvenuti più sequestri sono Via della Moscova (con 103 mezzi ritirati), Via Fatebenefratelli (61), Piazza Fontana (53), Corso Venezia (51) e Foro Buonaparte (41).

I dati arrivano da una indagine condotta dall'associazione Consumerismo No profit che ha ottenuto i numeri direttamente dalla Polizia Locale del capoluogo lombardo: “La sosta selvaggia dei monopattini, ossia il parcheggio dei veicoli in divieto delle disposizioni di legge, continua ad essere una piaga a Milano ed è proporzionale alla crescita del servizio di sharing offerto dalle varie società, anche se ci sono grosse differenze tra i diversi operatori e su come gestiscono questo problema”.

Normalmente, precisa l’associazione, un monopattino posto sotto sequestro rimane nelle rimesse comunali per circa una settimana, ma in alcuni casi vengono lasciati al deposito anche per più di un mese.

L'indagine di Consumerismo rivela però enormi differenze tra le società di sharing operanti in città, benché tutte abbiano all’incirca stesso numero di mezzi in flotta: con rispettivamente 382 e 379 monopattini fermi tra novembre a marzo, Lime e Bird sono gli operatori che registrano il maggior numero di mezzi sequestrati, seguiti da Wind-Tier (302) e Voi Technology (292). Il podio degli operatori più rispettosi del tessuto urbano milanese vede al terzo posto Helbiz (161), al secondo Bit (133) e al primo posto Dott, che ha registrato «solo» 60 infrazioni in 5 mesi.

Questi numeri, molto diversi tra loro, secondo l’associazione, “sono il risultato delle diverse politiche e tecnologie adottate dagli operatori per gestire la problematica della sosta selvaggia”.