Milano, ritirati i monopattini in sharing

Le società obbediscono al diktat del Comune in attesa di "regole certe"

Monopattini in centro a Milano

Monopattini in centro a Milano

Milano, 18 agosto 2019 - Nessun esemplare è sfuggito alla «cattura». I monopattini elettrici in condivisione sono scomparsi dal suolo cittadino. Due giorni fa si contavano sette veicoli della Govolt parcheggiati a San Babila. Ma ieri non ce n’era traccia, come altrove. Le società che avevano lanciato il servizio in sharing hanno obbedito alla richiesta del Comune che, alla vigilia di Ferragosto, aveva inviato agli operatori una lettera di diffida a proseguire la loro attività, intimando di ritirare entro tre giorni «i dispositivi per la micro-mobilità elettrica». Molti si sono mossi da subito. La deadline, fissata per il 17 agosto, è stata rispettata: le 1.500 «tavolette» elettriche prenotabili via app che fino ad alcuni giorni fa sfrecciavano su strada sono davvero sparite. E, per fortuna dei pedoni, anche dai marciapiedi.

Da parte delle aziende nessun atto di forza. Lime che, precisa in una nota, «a Milano non era operativa ma in fase di test» ribadisce il punto di vista che aveva già espresso in un una lettera aperta alla città, dove «la società si era detta disponibile a collaborare con le istituzioni in un contesto di regole certe». Anche Tier, attiva solo da qualche settimana, sceglie parole distensive: «Collaboriamo strettamente con le amministrazioni pubbliche in tutta Europa e abbiamo intenzione di proseguire su questa strada anche in Italia, quindi aspetteremo la finale autorizzazione da Palazzo Marino per tornare ad offrire il nostro servizio». Helbiz, pioniera nel lancio dei monopattini elettrici a ottobre dell’anno scorso, ha comunicato via app che «il servizio è temporaneamente sospeso. Siamo in attesa delle linee guida per le regole di utilizzo del Comune di Milano».

Si terrà a fine mese il faccia a faccia fra i rappresentanti delle aziende e l’amministrazione per condividere finalmente le regole d’ingaggio. Nell’ultimo anno era sorto un «pasticciaccio». Prima l’avviso pubblico, poi la sospensione, in attesa delle linee guida del ministero dei Trasporti. Il 26 luglio l’amministrazione ha stabilito delle regole, dopo l’emanazione del decreto dei ministro Danilo Toninelli. Le società hanno continuato a dislocare le loro flotte in città attraverso l’autorizzazione del settore Commercio del Comune che teneva però fermo l’avviso pubblico. Per far luce sulle modalità del servizio la Procura ha pure avviato un’indagine esplorativa. Le ultime novità di questa vicenda ingarbugliata, dopo la comunicazione agli operatori del 14 agosto, è l’attesa per l’approvazione di una delibera, prevista il 30, che istituirà e disciplinerà il servizio in sharing, riaprendo i tempi per la manifestazione d’interesse. Nelle prossime settimane sarà definito il bando all’interno del quale sarà anche richiesto alle società di comunicare con chiarezza agli utenti le regole della circolazione. Con divieti che includono quello di viaggiare sui marciapiedi, contromano e, per i minorenni, di guidare senza il patentino. Ed obblighi, incluso il giubbotto catarifrangente la sera, che ha già sollevato più di un mugugno perché poco «fashion».

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