Comune ritira 2.200 monopattini in sharing. E la procura indaga i vertici delle 7 società

Mezzi sprovvisti di limitatori di velocità, luci e dispositivi contro la sosta irregolare: revocata l’autorizzazione a tre operatori

Il servizio dei monopattini elettrici era partito sotto i migliori auspici

MILANO 14102020 RIMOZIONE MONOPATTINI ELETTRICI DA PARTE DELLA POLIZIA LOCALE I PRIMI TRE , ANSA / PAOLO SALMOIRAGO.

Milano, 10 novembre 2020 - Oltre duemila monopattini in sharing ritirati dalla circolazione, mentre la procura decide di indagare sui responsabili di tutte e 7 le società noleggiatrici convenzionate con il Comune. Giornata di svolta, quella di ieri, nelle tormentate vicende delle tavolette elettriche. Il Comune ha revocato a tre società l’autorizzazione a fornire i mezzi in sharing sulle strade della città. Per effetto delle revoche, la flotta complessivamente disponibile per il noleggio si riduce di 2.200 mezzi, più di un terzo del totale. Dei seimila monopattini annunciati solo tre mesi fa ne restano appena 3.750.

Ma non è finita. Il fascicolo “esplorativo“ che era stato aperto dalla Procura proprio per far luce sulle modalità con cui viene gestito il servizio ha cambiato veste: e così nel registro degli indagati sono finiti i vertici di tutte e sette le società autorizzate dal Comune ad offrire monopattini in sharing. Ipotesi di reato: violazione dell’articolo 650 del codice penale, che punisce la mancata osservanza di un provvedimento emanato dall’autorità amministrativa. Nel nostro caso, in pratica, tutti i noleggiatori avrebbero violato – chi in un modo, chi in un altro – almeno una delle disposizioni impartite dal Comune per regolamentare l’uso dei monopattini. Un bel pasticcio se si considera che quei 6mila mezzi, come più volte dichiarato da Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, avrebbero dovuto costituire un pezzo di quel ripensamento della mobilità cittadina imposto dall’emergenza Coronavirus. La corsa si è invece fermata bruscamente e ora bisogna ripartire dal via.

Le tre società colpite dalla revoca delle autorizzazioni sono Helbiz, Bird e Circ. La ragione è una sola: i 2.200 monopattini già menzionati non erano dotati di alcuni dispositivi di sicurezza invece previsti dal bando del Comune e sul quale lo stesso Comune aveva garantito accertamenti preventivi. Nel dettaglio, sono risultati sprovvisti di limitatori di velocità, ma anche di luci e, terza contestazione, di tecnologie in grado di garantire che il monopattino non fosse lasciato in sosta vietata. Quanto al parcheggio selvaggio, il Comune era intervenuto solo poche settimane fa, proprio su sollecitazione della procura, attivando un servizio di rimozione delle tavolette elettriche attraverso Atm. Ieri il nuovo capitolo di un caos che va avanti dall’estate scorsa. A segnalare l’avvenuta revoca delle autorizzazioni è stato Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, che già ad ottobre aveva osservato come su molti monopattini non ci fosse alcun automatismo per il controllo della velocità.

La mail con la quale Palazzo Marino ha messo al corrente la polizia locale della necessità di tale intervento risale al 4 novembre, ma nulla s’era saputo fino a ieri. «Mentre Granelli celebra il festival della mobilità elettrica (iniziato proprio ieri ndr), i nodi della sua improvvisazione vengono al pettine – fa sapere De Pasquale sui social –. Il Comune ha chiesto formalmente a 3 società concessionarie (Bird, Helbiz, Circ) di ritirare dalle strade più di duemila monopattini. La revoca è conseguenza delle mie ripetute segnalazioni sulle irregolarità compiute dalle società rispetto al contratto. In particolare l’assenza di limitatori di velocità, di luci, e il rispetto delle modalità di ritiro dei mezzi, abbandonati ovunque, hanno obbligato il Comune a chiedere la revoca. È una sconfitta dell’assessore Granelli e della sua improvvisazione. Lanciare 6.000 monopattini a noleggio senza aver obbligato i concessionari al controllo da remoto, e a una vera gestione della sosta, è stato un azzardo».

Più tardi sarà lo stesso Granelli a confermare in Consiglio comunale e nel tardo pomeriggio arriva anche la nota del Comune: «A fronte di diverse rilevazioni di irregolarità a carico degli operatori e di reiterazione di comportamenti non conformi alle regole definite negli avvisi pubblici si è reso necessario arrivare a questo provvedimento che impone ai tre operatori la cessazione delle attività e il ritiro dei veicoli entro metà novembre. In particolare sono state riscontrate anomalie sul sistema di moderazione della velocità e della sosta». 

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